Tradizioni, il gusto della Pasqua in Molise

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MOLISE – Ricette tramandate da mani sapienti, quasi come fossero segreti sussurrati all’orecchio, pietanze tradizionali che si differenziano di famiglia in famiglia.

In fondo le festività sono anche questo, trascorrere qualche giornata spensierata con parenti e amici in compagnia del buon cibo, di quei sapori confortanti che non cambiano mai e che, ovunque tu sia, ti fanno sempre sentire a casa. E noi molisani lo sappiamo bene che quella che spesso chiamiamo sfortuna non è altro che la bellezza di vivere in un luogo che sembra quasi fuori dal tempo, circondati da tradizioni e riti suggestivi.

Il periodo pasquale offre tante pietanze tipiche, basti pensare al Venerdì Santo e subito vengono in mente i fiadoni. In questo giorno, nel quale è categorico non mangiare carne, il pasto per eccellenza sono appunto i “sciarun”. Questi calzoni dal sapore salato e delicato esistono in due varianti: ripieni di bietole, acciughe ed olive oppure a base di uova e formaggio.

Si torna ai fornelli il pomeriggio del Sabato Santo per iniziare la preparazione del cibo che sarà in tavola il giorno di Pasqua. Fondamentale la frittatona di almeno 50 uova, cotta a fuoco lento lento e ripiena di fegatelli d’agnello, mentuccia tritata ed asparagi. Per secondo c’è l’agnello, il simbolo della Pasqua, anche questo può essere cucinato in vari modi ma il più classico è quello cacio e uova.

Sempre presente in ogni menù pasquale che si rispetti, la pastiera. Che sia di grano o di riso, a seconda della zona della regione in cui viene preparata, non può assolutamente mancare. Altro dolce tipico è la Pigna di Pasqua, una sorta di ciambella a base di farina e uova cosparsa di glassa.

Qualcuno ancora prepara la Pupa e il Cavallo, l’equivalente dell’uovo di Pasqua per i bambini di una volta. Semplici dolcetti di pasta frolla, a forma di bambola o di cavallo, con al centro un uovo sodo e decorati di glassa fatta con acqua e zucchero.

Non è da meno il giorno di Pasquetta, nel quale di solito ci si sposta per continuare a festeggiare con amici e conoscenti. E quale luogo migliore del Molise, terra di beni naturalistici, che offre ogni tipo di paesaggio? Borghi medievali, montagne e colline, passeggiate sul litorale, ovunque si può passare una giornata all’insegna del divertimento e della scoperta.

Si può ripercorrere il tratturo, l’autostrada dell’antichità, passando per San Pietro Avellana, Vastogirardi, Carovilli, Pescolanciano e i tanti paesi dell’Alto Molise. Oppure trascorrere la Pasquetta facendosi affascinare dalla storia presso il teatro sannitico di Pietrabbondante, all’abbazia di San Vincenzo al Volturno o al museo paleolitico di Isernia.

Pasquetta Campaglione Venafro

Per chi non ne avesse abbastanza, c’è il tipico rito tutto venafrano della “Pasquetta del giorno dopo”. Martedì in albis si continua con i festeggiamenti, le scampagnate e la carne alla brace, questa volta tra gli oliveti del Campaglione.

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