VENAFRO – San Francesco e Celestino V, figure importanti nella storia religiosa della città assieme ai venerati Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria

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VENAFRO – I Santi Martiri di Venafro Nicandro, Marciano e Daria, Patrono della città il primo nonché Protettore della Diocesi d’Isernia/Venafro assieme alla moglie Daria ed al fratello Marciano, martirizzati nel 303 d.C. ai tempi di Diocleziano per la loro ferma fede nel nuovo credo cristiano e come tali veneratissimi in città, i Santi Martiri -si scriveva- restano i plurisecolari punti fermi della Cristianità venafrana.

La comunità locale, unitamente alle popolazioni limitrofe, da 1.719 anni è vicina al loro estremo sacrificio, venerandoli senza soluzione di continuità. Una fede bellissima ed assai coinvolgente che s’intensifica meravigliosamente col trascorrere del tempo.

Accanto a siffatte figure, Venafro non dimentica i personaggi altrettanto significativi del mondo religioso cristiano che nel corso dei secoli sono stati in città o hanno avuto modo coi propri seguaci di relazionarsi seppure indirettamente con la collettività cittadina, scrivendo pagine altrettanto indelebili. Trattasi di San Francesco d’Assisi (1181/1226) e di Celestino V (1209, incerto comunque l’anno di nascita/1296), quest’ultimo definito nella Divina Commedia da Dante “colui che fece il gran rifiuto”, per aver lasciato il trono pontificio su cui era stato innalzato ed essere tornato alla vita da eremita, a lui più congeniale per natura. Per dire di siffatte eccellenti figure nel corso della loro presenza a Venafro o per i rapporti dei loro seguaci con la comunità del posto, “I Venafrani per Venafro” -movimento promotore della conoscenza storica della città via web e non in presenza, dato il pericolo pandemico in atto- hanno richiesto nella circostanza il prezioso apporto del prof. Mario Giannini, già docente di Lettere al Liceo Classico “Giordano” di Venafro, prestatosi con slancio alla bisogna. Prof., ci parla delle ipotetiche presenze di San Francesco e Celestino V a Venafro?

“San Francesco -dice l’ex docente dell’indirizzo umanistico della città- stette fisicamente a Venafro. E’ l’ipotesi ricorrente! Il Santo d’Assisi avrebbe anche fondato a Venafro il Convento che da lui prese il nome e che si trovava in piazza Merola, meglio conosciuta come piazza San Francesco, adiacente sulla destra alla Chiesa di San Giovanni in Platea, a sua volta detta nel linguaggio comune Chiesa di San Francesco”.

In quale circostanza e perché San Francesco sarebbe stato a Venafro, chiediamo all’esperto interlocutore? “Il Santo, è notorio, scese nel meridione d’Italia per promuovere la fede cristiana e raggiungere l’Egitto. In tale circostanza avrebbe fatto tappa a Venafro, fondando il predetto Convento che da lui prese il nome”.

Cosa resta attualmente di tale famoso Convento Francescano? “Praticamente nulla -aggiunge il prof. Giannini- in quanto nel corso dei secoli è stato adibito ad altro. Accanto in effetti c’è l’ex caserma dei Carabinieri a cavallo di Venafro, particolare specializzazione militare successivamente scomparsa ed Arma oggi ospitata nella moderna cittadella militare di via Maiella, ma senza carabinieri a cavallo. La vecchia caserma di piazza Merola è oggi del tutto cadente e si aspetta l’intervento pubblico di recupero e risanamento per destinare l’immobile ad altro uso di pubblica utilità. Dello storico Convento Francescano, fondato presumibilmente dal Santo di Assisi, resta solo il monumentale ingresso in pietra, oggi peraltro continuativamente chiuso”.

Da San Francesco, che Venafro mena vanto di avere ospitato nel corso del 1.200, passiamo sempre con l’apporto dell’esperto a dire di Celestino V, “Colui che fece il gran rifiuto”. “No -aggiunge il docente delle Superiori Statali- Papa Celestino V non è stato mai a Venafro. I suoi seguaci, i Padri Celestiani, crearono comunque apposito Convento e luogo di culto in via Maiella, periferia orientale della città, strutture successivamente passate di proprietà ed oggi residenza privata”.

Tutta qui la realtà venafrana celestiniana? “Si, anche se nel ricordo e per significare l’importanza dei P. Celestiniani a Venafro, in tempi recenti Vescovo, Sacerdoti e Diaconi della Diocesi d’Isernia/Venafro hanno voluto ritrovarsi espressamente nei pressi del predetto ex sito religioso celestiniano venafrano per pregare e ricordare Papa Celestino V, alla luce della sua evidente impronta di fede lasciata a Venafro, a prescindere dalla sua presenza o meno in città”.

Figure, San Francesco e Celestino V, che accrescono conseguentemente il tasso religioso venafrano, rendendolo oltremodo intenso e foriero di bellissimo spirito di fede popolare. E di tanto il movimento popolare de “I Venafrani per Venafro” è oltremodo orgoglioso e soddisfatto, tant’è la ferma determinazione di divulgare le notizie al riguardo perché si sappia e si apprezzi. Ovviamente, rientrati – si spera nel breve! – pericoli, minacce e paure pandemiche, tra le prime prossime iniziative sociali in presenza ci saranno le visite dall’esterno tanto all’ex Convento di San Francesco in piazza Merola che all’ex Chiesa e Convento celestiniani di via Maiella per sottolinearne spessore socio/religioso e di fede.

                                                                                                                      Tonino Atella

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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