CAMPOBASSO – Molte ombre sul programma industriale dello stabilimento automobilistico Stellantis di Termoli, tant’è che la deputata molisana del Gruppo misto alla Camera dei deputati Rosa Alba Testamento chiede con un interrogazione in Parlamento di fare chiarezza sullo stesso Piano.
«I ministri Orlando e Giorgetti come intendono intervenire – spiega la Testamento – affinché il colosso automobilistico Stellantis faccia finalmente chiarezza sul proprio piano industriale? Quali azioni, inoltre, pensano di mettere in atto per tutelare le prospettive occupazionali dei lavoratori e delle lavoratrici degli stabilimenti di Termoli e Chieti?».
«Se consideriamo – continua la parlamentare- le voci insistenti di un complessivo ridimensionamento delle attività ingegneristiche e produttive su tutto il territorio nazionale e la contestuale possibile inaugurazione da parte di Stellantis di un nuovo stabilimento produttivo a Gliwice, in Polonia, le rassicurazioni fornite recentemente dal MISE circa la non chiusura del sito produttivo di Chieti e la delocalizzazione della produzione oltre i confini nazionali sembrano lasciare il tempo che trovano. Inoltre – prosegue -nulla è dato sapere in merito alla gigafactory che dovrebbe nascere a Termoli nonostante il Presidente di Stellantis John Elkann abbia annunciato nei prossimi anni per l’elettrificazione della gamma 30 miliardi di euro di investimenti. Di fronte però a questi continui annunci e alle recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato Tavares che ha parlato di possibili tagli occupazionali a copertura dei costi sostenuti dalle case automobilistiche per la transizione alla mobilità è, quindi, lecito porsi delle domande: dove saranno prese queste risorse? Dal taglio dei posti di lavoro?»
«E’ indubbio che le dichiarazioni rilasciate da Tavares siano molto preoccupanti e pericolose, soprattutto perché sembrano veicolare l’idea che per avere maggiori investimenti in automobili più pulite e sostenibili sia necessario tagliare i posti di lavoro. Il Governo intervenga subito e smetta di essere uno spettatore marginale della vicenda».
G.C.
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