POLITICA – Reddito di libertà in favore delle donne vittime di violenza. Lo sollecita la capogruppo del M5S Elvira Barone

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ISERNIA –  Reddito di libertà lo chiede attraverso una mozione la capogruppo del M5S al Comune di Isernia Elvira Barone.

Quest’ultima, infatti, sollecita l’introduzione di una misura economica in favore delle donne vittime di violenza introdotta esattamente un anno fa, con un decreto del Consiglio dei ministri del 17 dicembre 2020.

Oltre a sollecitare l’attenzione dell’intero Consiglio, la mozione intende soprattutto impegnare il Sindaco e la Giunta ad avviare ogni più opportuna azione al fine di attivare tutte le procedure indicate nelle norme e nelle circolari attuative del provvedimento ministeriale, affinché le donne interessate residenti nel comune di Isernia, possano usufruire dei servizi comunali dedicati alla citata misura.

La mozione intende anche impegnare l’Amministrazione Comunale affinché vengano individuati uno o più operatori comunali ai quali dovrà essere concessa l’autorizzazione all’inserimento e alla trasmissione delle domande di accesso alla misura di sostegno del Reddito di Libertà. 

La misura, infatti, consiste in un contributo economico, stabilito nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, concesso in un’unica soluzione per massimo 12 mesi, finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale, nonché il percorso scolastico e formativo dei figli o delle figlie minori.

La misura, inoltre, è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito come il Reddito di cittadinanza o altri sussidi economici anche di altra natura (ad esempio, Rem, NASpI, Cassa integrazione guadagni, ANF, ecc.).

Il contributo in riferimento è destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza; esse dovranno essere residenti nel territorio italiano e avere cittadinanza italiana o comunitaria. In caso di cittadine di Stato extracomunitario, dovranno essere in possesso di regolare permesso di soggiorno.

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