
CAMPOMARINO – Il sindaco Piero Donato Silvestri scrive una lettera a Toma, al Prefetto, all’Asrem e al Ministero della salute.
Una presa di posizione decisa, a seguito della notizia del depotenziamento delle postazioni di Guardia medica a Campomarino e Portocannone, quella del sindaco della cittadina adriatica Piero Donato Silvestri.
La decisione dell’Asrem ha spinto il Primo cittadino di Campomarino a scrivere una lettera di protesta al Commissario alla sanità e Governatore della Regione Donato Toma, al Direttore generale dell’Asrem Oreste Florenzano, al Prefetto e al Ministro della salute.
Una nota con la quale Silvestri si dice “sconcertato”, che riportiamo integralmente:
Come noto, l’emergenza dovuta alla pandemia ha messo a dura prova le nostre comunità al punto da causare, in determinati casi, anche un senso di abbandono da parte della popolazione.
A tal proposito, apprendo con rammarico la decisione dell’Asrem di chiudere la sede della Guardia Medica a Campomarino e Portocannone in diversi giorni del mese di dicembre.
Siamo sconcertati da una decisione del genere, che lascia abbandonata a sé stessa una comunità di oltre 8 mila abitanti, sempre più sola e in balia di un sistema sanitario che non offre le garanzie e le tutele fondamentali.
Siamo coscienti che in questa situazione di emergenza, dovuta anche alla carenza di medici e personale sanitario, non sia sufficiente più solo il nostro impegno, ma c’è bisogno di un grande aiuto anche delle autorità e degli Enti regionali. Ne va della salvaguardia delle nostre comunità, dei cittadini, del territorio e della salute pubblica.
La presente nota giunga come protesta ufficiale riguardo la situazione venutasi a creare, una situazione che costringe intere comunità a recarsi presso la guardia medica di Petacciato, distante oltre 20 chilometri.
Se aggiungiamo poi il periodo di emergenza sanitaria dovuta alla pandemia, mi pare inopportuno concentrare un numero elevato di eventuali pazienti in un unico ambulatorio. Al contrario è facilmente intuibile, che un solo presidio, non possa soddisfare le emergenze di più comunità.
L’interruzione del servizio in un importante presidio sanitario, che coinvolge un elevato numero di miei concittadini, altro non fa che aumentare la rabbia della popolazione, giustamente spaventata e stizzita. Da Sindaco, trovo tutto questo assurdo e spero che tale decisione possa essere revocata in tempi brevi al fine di garantire il diritto alle cure e alla salute in un contesto già fortemente critico come quello attuale.
Nel ringraziarvi per l’attenzione, VI porgo distinti saluti.
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