POZZILLI – E’ stato firmato oggi l’accordo sindacale che apre un nuovo importante capitolo per lo stabilimento Unilever.
Ci siamo: il nuovo progetto pluriennale di riconversione industriale, che trasformerà lo stabilimento Unilever in uno dei più avanzati siti in Europa per la produzione di plastica riciclata, è ormai realtà.
L’incontro odierno tra i rappresentanti aziendali Unilever e Seri Industrial con i rappresentanti sindacali di filctem CGIL, femca CISL, uiltec UIL e fialc Cisal unitamente alla RSU/RSA di stabilimento Unilever di Pozzilli ha portato ad un accordo che sancisce il percorso di reindustrializzazione del sito di Pozzilli e il conseguente passaggio alla new Co P2P.
L’accordo (Framework Offtake Agreement) è maturato in esecuzione di quanto convenuto con la sottoscrizione della Joint Venture del 22 marzo 2021.
Prende quindi ufficialmente il via un ambizioso programma di riconversione industriale che consentirà la realizzazione di uno dei più avanzati siti in Europa per la produzione di plastica riciclata e l’unico nel Sud Italia in grado di recuperare materiale plastico misto da post-consumo.
Nell’accordo si sono poste le condizioni necessarie alla salvaguardia dei posti di lavoro per il territorio ed ai trattamenti economici dei dipendenti. Inoltre, si è cercato di dare slancio ad un percorso di prospettiva futura per uno stabilimento industriale nei perimetri della green economy.
Nello specifico, Unilever si impegna ad acquistare almeno 65 mila tonnellate anno di materie prime plastiche riciclate ad un prezzo già convenuto. Tale impegno garantisce la saturazione del 50% della capacità produttiva massima teorica che si intende installare, pari a 130 mila tonnellate all’anno.
Secondo gli accordi presi, l’avvio della produzione di massa avverrà entro 24 mesi, estendibile di ulteriori 6 mesi. La durata dell’accordo è di 5 anni, a partire dall’avvio della produzione di massa, rinnovabile per ulteriori 5 anni, e dunque per complessivi 10 anni.
Il fatturato minimo garantito dall’operazione è di circa Euro 110 milioni all’anno e dunque, per i dieci anni, di circa Euro 1.110 milioni.
La nuova azienda si chiamerà P2P (Plastic to Polymer) e sarà costituita dalla join venture paritetica tra Unilever e Seri Industrial.
Il processo di reindustrializzazione inizierà con la cessazione delle produzioni di Unilever, durerà presumibilmente 24 mesi e si concretizzerà con la messa in opera degli asset P2P per poi formalizzarsi all’atto pratico con il “ramp-up” degli impianti produttivi della nuova azienda.
“Il progetto di riconversione – si legge in una nota riportata dall’Ansa – consentirà a Unilever di progredire in maniera ancora più veloce verso l’ambizioso obiettivo di un mondo senza rifiuti. Questo traguardo prevede il dimezzamento dell’utilizzo di plastica vergine per il proprio packaging entro il 2025, incrementando del 25% l’utilizzo di plastica riciclata post-consumo. Obiettivo che rientra nella più ampia strategia globale di Unilever ‘Clean Future’, volta a ridurre l’impronta di carbonio dei propri prodotti destinati alla pulizia e al bucato mantenendone inalterate o aumentandone le prestazioni”.
Gianfranco Chimirri, dirigente Unilever e responsabile del progetto ha così commentato l’accordo: “si chiude un percorso di due anni che porta a un risultato straordinario che mi rende orgoglioso sia come manager di Unilever sia come italiano e meridionale. Abbiamo raggiunto tutti gli ambiziosi obiettivi che ci eravamo prefissati: transizione ecologica del sito verso una produzione di plastica riciclata con le tecnologie più avanzate del settore, salvaguardia dei livelli occupazionali diretti e dell’indotto, supporto finanziario e investimento su scala nella riqualificazione dei lavoratori”.
M.A.
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