EVENTO – A Piazzetta Palombo l’Aut Aut Festival con Simonetta Tassinari

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CAMPOBASSO – Giovedì in Piazzetta Palombo secondo appuntamento dell’Aut Aut Festival, con ospite la professoressa Simonetta Tassinari.

“Il filosofo influencer”, questo il titolo del libro che sarà presentato il 2 settembre a Piazzetta Palombo. L’evento  è organizzato da Valentina Fauzia, ideatrice e curatrice della rassegna letteraria “Aut Aut Festival”, sempre più presente nei centri molisani al fine di portare la cultura e la lettura tra gli scenari più suggestivi del Molise.

Simonetta Tassinari è nata a Cattolica ed è cresciuta tra la costa romagnola e Rocca San Casciano, sull’Appennino.

Vive da molti anni a Campobasso, in Molise, dove insegna storia e filosofia in un liceo scientifico.

Prima di scrivere “La casa di tutte le guerre” ha attraversato diversi generi, dalla sceneggiatura radiofonica alla saggistica storico-filosofica, dal romanzo storico al romanzo brillante, pubblicando, tra gli altri, per Giunti ed Einaudi Scuola.

Ha vinto il premio “Il Pungitopo” e il “Premio di narrativa italiana inedita”, e ha collaborato con giornali e riviste. Nel 2016 ha pubblicato “La sorella di Schopenhauer era una escort” (Corbaccio).

Nel suo “Il filosofo influencer”, Simonetta Tassinari sottolinea come il pensiero è la nostra caratteristica più preziosa, quella che ci connota. Eppure, subissati dagli infiniti influencer della nostra vita, social e no, famiglia, amici, partner e le “Giurie invisibili” che sanno sempre meglio di noi “come si fa” e quel che “va fatto”, è difficile mantenere il baricentro e pensare realmente in modo autonomo, originale e creativo, dando il meglio di noi. Perciò ci accade di provare un senso di estraniamento e di frustrazione: perché il pensiero inibito inibisce l’azione, il pensiero timido ci rende timidi, il pensiero incompiuto ci rende incompiuti.

“Perdiamo tre quarti di noi stessi per diventare simili agli altri”, scrive Schopenhauer. Ma il rimedio c’è. Immaginiamo di entrare in una delle scuole filosofiche dell’antichità, nelle quali l’obiettivo non era formare i discepoli, bensì trasformarli in persone migliori. Troveremmo subito lo stoico Epitteto, il quale ci direbbe che per diventare l’influencer di noi stessi occorre una “magia” filosofica. Come quella della bacchetta magica di Ermete, che trasformava ogni cosa in oro, ogni svantaggio in un vantaggio. Il primo effetto sarebbe convertire la nostra insoddisfazione nella volontà di rimuovere i “paraocchi”, esterni e interni, che ci impediscono la lucidità e la libertà di pensiero, e poi, via via, attraverso l’esercizio, di allenare il pensiero critico. Avvalendoci dell’arma del dubbio, dell’arte di ascoltare e di porre domande, di interrogarci e di scolpirci come “una statua”, direbbe Plotino, giorno dopo giorno, ci abitueremo a pensare “out of the box” e risulteremo, anche per questo, più autorevoli per noi stessi e per gli altri.

M.A.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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