
CAMPOBASSO – Il Senatore molisano è intervenuto in aula per chiedere al Governo di ritornare sulla decisione.
La soppressione del Posto di Polizia Ferroviaria di Campobasso, disposta con Decreto del Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e Capo della Polizia Franco Gabrielli, penalizza ulteriormente il territorio molisano.
A tal proposito, il Senatore Fabrizio Ortis, con un intervento nell’aula del Senato ha espresso la sua contrarietà rispetto a tale decisione:
“La soppressione rappresenta l’ennesimo atto di depauperamento di un territorio che, negli ultimi anni, ha già pagato dazio, fin troppo abbondantemente, in termini di tagli di servizi e presidi da parte di tutti i governi che si sono succeduti alla guida del Paese.
Tale provvedimento, come evidenziato nei mesi scorsi anche dalle parti sindacali, discende da una cronica mancanza di personale di polizia alla quale bisognerebbe rispondere con un apporto di nuove leve ancora maggiore rispetto a quanto si sta oggi garantendo non certo con una soppressione di Uffici di Polizia con relativo pregiudizio della sicurezza dei cittadini.
L’Ufficio Polfer, di cui è prevista la chiusura, ha competenza su quasi tutta la rete ferroviaria della regione Molise, provincia d’Isernia compresa.
Proprio la precedente chiusura del Posto Polfer di Isernia ha favorito la nascita della microcriminalità con episodi di “furto, asportazione di rame, delinquenza, spaccio, prostituzione, violenza, degrado”; evidentemente non si è voluto fare tesoro di quanto accaduto nella provincia pentra e si deciso di condannare anche i campobassani al degrado del proprio centro cittadino”.
Ortis ha poi chiuso l’intervento chiedendo al Governo di rivedere la sua decisione:
“L’invito è a rivedere subito questa decisione, la quale peraltro non comporta alcun risparmio economico per le casse dello Stato: infatti, i locali dove ha sede il Posto di Polizia Ferroviaria di Campobasso sono di proprietà di Ferrovie dello Stato, come anche ciò che ruota all’interno della struttura in uso alla Polizia Ferroviaria. Economicamente, quindi, il taglio è uguale a zero.
La soppressione del presidio ferroviario è l’ennesima spoliazione ai danni di un territorio periferico che evidentemente viene considerato, erroneamente, meno a rischio di altri. Ma non possiamo permetterci di mettere a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori e delle reti ferroviarie in generale.
Chiedo con forza al Governo, al Ministro dell’Interno e al nuovo capo della Polizia di ritornare sulla decisione: il Molise e i molisani meritano rispetto e finché la Regione Molise esiste lo Stato non può e non deve abbandonarla”.
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