![MEDICINA, Riduzione dell'obesità, tecniche endoscopiche, Gemelli Molise](https://www.molisenetwork.net/wp-content/uploads/2021/03/MEDICINA-Riduzione-dellobesità-tecniche-endoscopiche-Gemelli-Molise-780x410.jpeg)
CAMPOBASSO – Al Gemelli Molise si attua una nuova tecnica mininvasiva per il trattamento dell’obesità.
Le tecniche endoscopiche mininvasive per il trattamento chirurgico dell’obesità consistono nell’effettuare delle suture lungo la parete dello stomaco, utilizzando uno strumento, detto “gastroscopio”, che si inserisce dalla bocca, senza quindi praticare tagli. Lo scopo è quello di ridurre il volume dello stomaco, ottenendo una riduzione dell’80% della capacità gastrica iniziale. Sono però interventi reversibili, meno rischiosi e non hanno impatto estetico.
Questa metodica consente di suturare le pareti dello stomaco ottenendo risultati simili a un intervento di chirurgia plastica. È una tecnica endoscopica che utilizza la via naturale, dalla bocca attraverso l’esofago, e si avvale di un nuovo strumento che permette di «mettere dei punti», di suturare dall’interno lo stomaco.
“La procedura di Endoscopia Bariatrica che effettuiamo qui al Gemelli Molise si chiama gastroplastica verticale endoscopica e permette di ridurre il volume dello stomaco – commenta Gianluca Spera responsabile dell’Unità di Endoscopia, – viene praticata una sutura tra la parete anteriore e quella posteriore dell’organo, al fine di ridurre la capacità, senza asportare nulla”
Non essendoci incisioni esterne e neanche interne il dolore e il trauma risultano sensibilmente ridotti. L’elevato rischio operatorio e quello altrettanto significativo delle complicanze, cui il paziente è esposto in caso di bypass gastrico, è molto limitato. Inoltre non vi sono cicatrici visibili, dato che non viene praticato alcun foro nell’addome. Anche la degenza e la convalescenza sono naturalmente molto più brevi di quelle previste dalle operazioni tradizionali.
“E’ un intervento esclusivamente restrittivo, il cui obiettivo è quello di dare un senso di sazietà precoce al paziente durante il pasto, senza alterare l’assorbimento – aggiunge Vincenzo Bove specialista in Gastroenterologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs – i pazienti che trattiamo vengono seguiti da un’equipe multidisciplinare, in cui è presente anche lo psicologo e l’endocrinologo”
Al paziente inoltre è richiesta anche un’attività fisica moderata, di solito una camminata di un’ora, un’ora e mezza al giorno. L’intervento poi è sempre preceduto da una visita psichiatrica, per valutare il grado di accettazione della terapia. Uno dei vantaggi di questa metodica è la reversibilità, nel caso in cui i pazienti non si adattino al tipo di dieta richiesto o mal sopportino la riduzione dello stomaco, si procede a un analogo intervento endoscopico per togliere i punti precedentemente fissati.
G.C.
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