TERMOLI – Gli esercenti hanno manifestato pacificamente contro la zona rossa davanti al Municipio. Chiesta la riapertura o ristori.
Ha preso il via alle 10.30 la protesta dei commercianti termolesi contro la decisione della Regione Molise di prolungare la “zona rossa” impedendo a diverse attività di riaprire e ripartire con le proprie attività commerciali.
Una protesta nata in quanto tutta la Regione, con l’esclusione di soli quattro Comuni, è passata al colore arancione. I commercianti termolesi, già provati a seguito delle restrizioni e delle chiusure che ormai da quasi due mesi hanno messo in ginocchio l’economia locale, si sentono discriminati rispetto al resto del territorio, anche in considerazione del fatto che i contagi sono da tempo in diminuzione.
Chiuse dal 7 febbraio, e senza alcun aiuto adeguato, sono molte le attività che rischiano di non riprendersi e di chiudere definitivamente. Diversi gli striscioni esposti dinanzi al Municipio di Termoli, accompagnati da slogan e proteste accese che comunque non sono mai degenerate. I manifestanti hanno chiesto a gran voce ristori e risposte da parte dell’amministrazione comunale e della Regione.
A presentarsi dinanzi ai manifestanti è stato l’Assessore Michele Barile che ha comunicato l’assenza del Sindaco Roberti, impegnato alla Provincia.
Alla chiusura della porta di ingresso da parte degli operai comunali, gli animi si sono ulteriormente scaldati in quanto i commercianti si sono visti esclusi dal confronto, come se si chiudesse loro la porta in faccia.
È stato tuttavia fissato un incontro per la giornata di domani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
