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SANTA MARIA DEL MOLISE – Pasquale e sua moglie Maria Teresa, ristoratori, a inizio novembre sono stati costretti a chiudere momentaneamente la loro attività poiché risultati positivi al Covid19.
Dopo quasi un mese, il 28 novembre, l’Asrem fa loro il secondo tampone: negativo. I due pensavano, pertanto, di aver superato il problema e di poter riaprire finalmente il ristorante ma così non è stato. L’8 di gennaio, infatti, il sindaco chiama la coppia per riferire che Pasquale risulta ancora positivo nell’elenco dell’azienda sanitaria regionale.
Insomma pur essendoci un tampone negativo effettuato dalla stessa Asrem, l’azienda continua a mandare al sindaco una lista di positivi non aggiornata. Per questo il primo cittadino non sa che fare, in teoria dovrebbe far chiudere il locale. Ma è un weekend e Pasquale però non può rimanere chiuso per questo a sue spese corre a fare un ulteriore tampone. Anche questo risulta negativo.
L’uomo allora rimanda il nuovo tampone a Campobasso ma non ottiene alcuna risposta. Successivamente si rivolge ai Carabinieri ma anche in questo caso non ottiene responso.
Teoricamente Pasquale non potrebbe andare a lavorare ma per necessità va comunque. “Sono disperato veramente – dice – Abbiamo avuto un calo stratosferico per quanto riguarda il fatturato, stiamo ancora sprofondando.”
Pasquale aveva aperto il ristorante poco prima dello scoppio della pandemia e non ha potuto beneficiare di alcun aiuto economico perché non aveva il fatturato dell’anno precedente. L’uomo quindi non solo non ha preso 1 euro di ristoro ma ha anche perso tutti i risparmi di una vita cioè quelli che aveva investito nel ristorante.
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