UNILEVER – La Cisal dice no alla rinonversione e denuncia l’assenza di un piano industriale “Non vogliamo fare la fine della Fiat di Termini Imerese”

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POZZILLI – Non terminano i continui dubbi sul fututo dello stabilimento Unilever: dopo la rassicurazione giunta ieri da parte di CGIL, CISL e UIL, ora la Segreteria Regionale FIALC – CISAL tuona contro la proprietà aziendale e denuncia l’assenza di “uno straccio di piano industriale”.

I rappresentatanti sindacali Antonio Martone, Mario Scioli e Marcello Cerulli evidenziano come, durante la videoconferenza del 17 Novembre, l’unilever abbia confermato i seguenti punti:

  1. La chiusura dello stabilimento di Pozzilli per sovraccapacità produttiva del network europeo;
  2. La riconversione dello stabilimento in impianto di riciclaggio della plastica;
  3. la bocciatura di ben 7 proposte di società interessate alla continuità della produzione dei detergenti liquidi, tra cui una società che con propri mezzi già garantiva 40 posti di lavoro;
  4. “Siamo in fase progettuale avanzata, ma i tempi non saranno brevi”;
  5. L’indotto sarà fortemente ridotto;
  6. “I volumi, fino a quando non ci sarà chiarezza, non verranno spostati da Pozzilli”;
  7. Mise, Invitalia e Regione Molise stanno lavorando per trovare il finanziamento di “decine di milioni di euro”.

Stando ai fatti: “Non esiste un vero piano industriale. – scrive la rappresentanza sindacale – Un impianto di riciclaggio della plastica, ammesso che lo si intenda davvero realizzare, non può assorbire il numero di lavoratori impiegato in una fabbrica con una capacità di 300mila tonnellate di detergenti liquidi. Questa la ragione per cui la manodopera si è ridotta anno dopo anno e per cui si continuano a offrire incentivi all’uscita su base individuale.”

Da 40 anni alla guida delle relazioni sindacali dello stabilimento “più flessibile, più professionale, più competitiva e meno costosa del network europeo” FIALC CISAL ribadisce la contrarietà alla scorciatoia del “Progetto di Riconversione”.

“La storia industriale italiana ci insegna di diffidare dei progetti di riconversione. Che fine hanno fatto la gloriosa Olivetti oppure la FIAT di Termini Imerese? Ce lo ricordiamo? – scrivono i sindacalisti –  Chiediamo che sia data a Pozzilli la stessa dignità di Sanguinetto, di Stavenhagen, di Norwich.”

“Noi rimaniamo ostinatamente convinti che il futuro di Pozzilli debba avere radici salde nel passato: dobbiamo continuare a produrre detergenti liquidi per un mercato in crescita, anche in considerazione dell’effetto Covid-19 sui prodotti di Presidio medico-chirurgico come Lysoform. – chiosano Martone, Scioli e CerulliNoi rimarremo sempre al fianco dei Lavoratori, per tutelare Dignità, Professionalità ed Occupazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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