VENAFRO – E’ una mano (ancora) oscura quella che da giorni arreca danni all’impianto di illuminazione di Venafro.
Quadri forzati, lucchetti tranciati, manomissione di selettori, rottura di fotocellule, portelli e morsettiere scardinati dai pali: questi i danni esposti e denunciati alla locale Compagnia dei Carabinieri la quale, dopo aver osservato la documentazione fotografica e aver controllato i danni prodotti sia nel centro cittadino che nelle zone periferiche, ha prontamente scartato l’idea che gli autori dei danni potessero essere giovani spinti dall’euforia.
L’Amministrazione è ora continuo bersaglio sia di cittadini che la accusano di indifferenza e di abbandono sia di cittadini che stanno condannando alla gogna telematica attraverso continue foto sui social. Con l’Amministrazione è oggetto di queste invettive anche la Società che ha la concessione degli impianti di pubblica illuminazione dell’intero territorio venafrano: la E.S.Co. Fiat Lux Srl.
“La luce nelle nostre strade cittadine è garanzia di legalità, è tutela della salute di tanti pedoni, è un servizio irrinunciabile. – scrive la società direttamente coinvolta – E chiunque, per qualsiasi motivo, stia continuando a danneggiare un servizio così basilare per la tutela del bene comune lo fa contro Venafro e contro i venafrani.”
La E.S.Co. Fiat Lux srl, impegnata, anche di sabato e domenica, con le sue squadre per risolvere problemi tecnici e nondimeno per sorvegliare, continua ad interrogarsi sulle motivazioni che stanno spingendo qualcuno a compiere questi gesti anomali: per motivi politici? Forse per motivi economici? O forse, più evidentemente, per ignoranza?
In conclusione la società scrive: “Oltre che garantire il nostro assiduo impegno, invitiamo tutti a segnalare, alle Forze dell’Ordine o al numero verde che l’Amministrazione comunale e la E.S.Co. Fiat Lux srl hanno messo a disposizione 800.984.697, eventuali “strane” presenze nei pressi dei quadri di comando della pubblica illuminazione e altre circostanze che possano aiutare a risolvere questo così delicato problema.”
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