TRENI – Il 9 agosto riapre la Campobasso Termoli con 4 corse. Intanto Toma sogna la Transbifernina

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CAMPOBASSO – Dalla riapertura della linea ferroviaria Campobasso Termoli, fissata al 9 agosto alla Transbifernina passando per la Transiberiana per l’elettrificazione della linea Campobasso Roccaravindola per la realizzazione della Bifernina a 4 corsie al miglioramento in città della linea ferroviaria.

La conferenza stampa di stamane di presentazione del primo evento, presenti il Governatore Toma gli assessori Pallante Niro e il Dirigente del IV Dipartimento della Regione Manuel Brasiello, è diventata così un racconto entusiastico di quanto potrebbe accadere nella prossima programmazione e progettazione della realtà infrastrutturale locale. E cominciamo con la Campobasso Termoli.

La tratta ferroviaria lunga 85 chilometri chiusa da alcuni anni ormai passata nella storia delle Ferrovie molisane per alcune dichiarazioni che solo lo scorso anno la volevano tra le opere di collegamento ferroviario da dismettere, riprende invece la sua operatività. Un investimento di circa 15 milioni di euro di Rfi ne migliorerà il tracciato andando a eliminare pericoli piccole frane e realizzare aggiustamenti di ponti e altro. I collegamenti su ferro con Termoli così riprenderanno il 9 agosto con 4 corse al giorno.

Partenza da Termoli alle ore 6,12 e arrivo a Campobasso alle 8,10. Partenza ancora da Termoli alle ore 12,05 con arrivo nel capoluogo regionale alle 13,57. Da Campobasso, invece, la prima corsa partrira alle ore 6,12 e arrivo sulla costa alle ore  7,50. La seconda è delle 18,25 con arrivo a Termoli 20,15. Tempo di percorrenza in alcuni casi di circa due ore  con fermate a Matrice Campolieto Casacalenda e Larino.

Elettrificazione della Roccaravindola Isernia Campobasso. Qui i lavori sono già iniziati il 15 giugno scorso per un investimento di circa 80 milioni di euro con consegna al 2021. Ovviamente un progetto ambizioso altamente tecnologico, ha detto Toma, su cui ha lavorato molto il governo regionale. L’utilizzo da qui in avanti di  una rete ferrata moderna e sicura permetterà un maggiore sviluppo locale potendo contare sul trasporto merci e su una percorrenza per l’utenza sulla Campobasso Roma molto più bassa di quella attuale e cioè di meno di tre ore.

Transiberiana cosiddetta o meglio la Castel di Sangro Isernia; Una linea ferroviaria panoramica unica altamente suggestiva che corre al di sopra dei mille metri di altitudine chiusa ufficialmente ma da sempre utilizzata a periodi standard per le escursioni turistiche organizzate ma che potrebbe avere a presto una riabilitazione totale per il pubblico abilitandola al trasporto giornaliero dal Molise all’Abruzzo. Per il Molise, ha detto Toma, è un veicolo, una struttura, importantissimo per il turismo dell’Alto Molise che viene richiesta da tutta Italia e che porta vacanzieri appassionati della natura e della montagna nelle strutture ricettive da Carovilli a Vastogirardi da Capracotta Pietrabbondante e cosi via.

Poi due sogni nel cassetto. La Transbifernina per il trasporto merci e una superstrada a 4 corsie, su cui prima della Pandemia già c’erano degli accordi con il Governo nazionale, al posto della Bifernina un’opera stradale come si usa dire oggi strategica, necessaria come il pane per il Molise e su cui Toma ha promesso di spendere tutte le energie e pressioni  sui Ministeri competenti per avviarla prima della fine della legislatura regionale rimanendo, pertanto, un obiettivo del suo mandato politico e amministrativo a capo della Giunta regionale.

E poi la dolente nota dei passaggi a livello in città, a Campobasso. Il primo a via Piave su una strada che è diventata primaria nello sbocco del traffico dal centro verso il collegamento con il Fortore e quindi per Foggia, e quello ancora più delicato e ormai insopportabile di via San Giovanni che in alcune ore del giorno con la ripresa della circolazione dei treni per Termoli e l’avvio della Metropolitana leggera andrà a paralizzare il traffico  verso i quartieri a est del capoluogo regionale e verso la fondovalle del Tappino. Qui per entrambe “le croci di Sant’Andrea” c’è un protocollo d’intesa da perfezionare tra istituzioni locali e Ministero per altra infrastruttura molto complessa, soprattutto quella di via San Giovanni  che prevede un sottopasso non di poco conto dal punto di vista progettistico e quindi tecnico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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