VENAFRO – Processione Santi Martiri, proposta per celebrare il rito

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VENAFRO – Si spera ancora che non siano annullate le celebrazioni, specialmente quelle religiose. A Venafro si cerca una soluzione per lo svolgimento della Processione dei Santi Martiri, come da tradizione, in programma il 16 e il 18 giugno.

Proprio per questo è nato un Comitato ad hoc per l’occasione “Processione dei Santi Martiri” –come già riportato precedentemente in altra pagina del giornale– e i promotori stanno cercando un modo per celebrare il rito, nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Coronavirus e di ordine pubblico. Il comitato è disposto a qualsiasi soluzione, purché processione sia.

Infatti, stamattina, il “Comitato Processione dei Santi Martiri” ha indirizzato una proposta al Sindaco chiedendo “di prendere in considerazione le proposte del comitato e di intercedere con gli organi competenti affinché queste vengano accolte”.

“Siamo consapevoli delle difficoltà legate alla pandemia del coronavirus, -si legge nella proposta- ma siamo convinti che con le dovute precauzioni e il senso di responsabilità finora dimostrato dal popolo venafrano nel gestire questa emergenza sanitaria, si possa consentire lo svolgimento parziale delle processioni del 16 e 18 giugno.

PROPOSTE:

  1. Processione del 16 giugno: lasciare il percorso tradizionale.
  2. Processione del 18 giugno: svolgere la processione seguendo il percorso tradizionale senza effettuare le solite fermate. Sono consentiti solo i cambi per i portatori.
  3. Al seguito della processione, saranno ammessi solo le autorità ecclesiastiche, le cariche istituzionali e i portatori nel numero necessario allo svolgimento della processione. (Busto di San Nicandro: 10 portatori. Testa di San Nicandro: 5 portatori, Urna di Santa Daria: 5 portatori)
  4. Entro il 10 giugno, individuare tutti coloro che sono interessati a portare le statue, tenendo in considerazione le caratteristiche fisiche, esperienza ed effettiva capacità, nel trasportare a spalla le statue.
  5. Dividere il percorso in tappe, per permettere a tutte le squadre di portare i Santi Martiri. Formati i gruppi, si procederà con il sorteggio delle tappe per evitare scelte e privilegi.
  6. Le squadre, si faranno trovare al punto stabilito del percorso, per dare il cambio. Ogni portatore dovrà essere munito di GUANTI E MASCHERINA. È richiesto un abbigliamento consono all’evento religioso.
  7. La squadra che lascia la statua, si allontanerà in direzione opposta alla processione, senza seguire la stessa.
  8. Le statue dovranno camminare in fila e distanziante l’una dall’altra di almeno 10 metri.

A vostra discrezione abbiamo pensato le seguenti soluzioni per i fedeli: premesso che la Basilica di San Nicandro, il piazzale del convento e la cattedrale saranno riservate solo alle autorità competenti e ai portatori, i fedeli potranno disporsi sulle due linee opposte della strada, e distanziarsi di almeno due metri lateralmente  l’uno dall’altro. Tutto questo sarà consentito dall’inizio della statale (appena fuori la piazza del convento)  fino all’imbocco di piazza Cimorelli (precisamente all’altezza delle bandiere). Nessuno si potrà muovere finché non sarà passata la processione e i fedeli si allontaneranno in modo opposto allo svolgimento della stessa, in modo da non creare assembramento. I posti verranno occupati in ordine di arrivo ed è indispensabile l’uso delle mascherine.

Inoltre, sul piazzale del castello, con la stessa modalità, i fedeli indossando le mascherine,  si distanzieranno di almeno due metri l’uno dall’altro per poter assistere all’atto finale della processione. I posti saranno occupati in ordine di arrivo e nel momento in cui la piazza non avrà più capienza, verrà chiusa. Successivamente  alla benedizione e all’inno, si provvederà allo sgombero della piazza per consentire in massima sicurezza, il rientro delle statue nella chiesa dell’Annunziata (chiusa al pubblico).

Sicuri di un vostro interessamento e fiduciosi nelle buone intenzioni di tutte le autorità competenti, – conclude il Comitato Processione dei Santi Martiri – ci rimettiamo nelle vostre mani affinché questa tradizione, questo atto di fede possa essere onorato cosi come ci è stato tramandato nei secoli”.

Dunque, a città prega, s’impega e continua a sperare. L’unica certezza è che fino all’ultimo istante si farà l’impossibile pur di dare continuità a una tradizione religiosa lunga secoli, impressa nel dna e nel cuore di ogni venafrano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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