![allarme siccità](https://www.molisenetwork.net/wp-content/uploads/2017/06/siccità-780x410.jpg)
CAMPOBASSO – La siccità potrebbe essere un’altra disastrosa calamità per l’agricoltura e quindi per il cibo l’economia e per un equilibrio naturalistico che potrebbe compromettere le condizioni elementari di vita.
Un allarme che potrebbe apparire lontano ma che dà segnali preoccupanti in questo momento in cui non piove già da parecchio o meglio non si registrano precipitazioni sufficienti per portare avanti colture che vorrebbero altre situazioni climatiche con alcuni raccolti già compromessi e con altri che anticipano conseguenze ancora più serie.
E ci riferiamo alla fioritura già avvenuta da alcune settimane di pescheti mandorleti e in alcuni casi di vigneti oliveti e a colture cerealicole che mostrano gravi segni di sofferenza appena spuntate dal terreno. Resta evidente che è saltata completamente la stagione invernale quella che avrebbe dovuto preparare l’ambiente la terra e le piantagioni di qualsiasi tipo al loro ciclo naturale creando ansie a chi opera nel settore agricolo e preoccupazioni per la programmazione futura delle proprie aziende. A questo aggiungasi il dramma dei cinghiali che sta devastando le terre del Molise, la brucellosi bovina e dulcis in fundo il coronavirus. Le associazioni agricole stanno avvertendo questi segnali premonitori di un disastro possibile nei prossimi raccolti e pertanto sollecitano la Politica e le istituzioni regionali soprattutto l’assessorato all’agricoltura a prendere in esame la problematica unitamente al mondo agricolo per mettere quelle dovute e temporanee pezze laddove è possibile per poi prevedere altre soluzioni soprattutto sulla captazione e utilizzo dell’acqua.
Mondo agricolo molisano, quindi, considerata la grave situazione, ha inoltrato formale richiesta al presidente della regione, Donato Toma, e all’assessore all’agricoltura Nicola Cavaliere, per attivarsi a chiedere lo stato di calamità naturale al ministero delle politiche agricole e il sostegno, solidarietà, sensibilità, ai Prefetti di Campobasso e Isernia, ai sindaci e a tutta la classe politica.
“La siccità è tra le calamità più catastrofiche e pericolose, basti pensare che circa tre secoli fà (1734/35), per oltre due anni mancarono quasi completamente le precipitazioni, si seccarono persino le querce e non ci fu produzione neanche delle ghiande, nel nostro Molise morirono circa venticinquemila persone di fame – osserva Domenico Zeoli di Mondo agricolo molisano – Oltre a chiedere aiuti per le aziende in crisi, è bene attivarsi per far funzionare egregiamente i consorzi di bonifica e utilizzare al meglio le risorse idriche, prevenendo situazioni molto pericolose. Il nostro territorio è ricco di acqua, ma va gestito a dovere” .
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