
CAMPOBASSO – Una nuova primavera per il Molise, tutti si accorgono che esiste che è intrigante perché è sconosciuta e in qualche modo “selvaggia”, ricca di profumi, natura e cultura che ora però ha bisogno di risposte per essere fruita nel migliore dei modi e presentata ad un turismo mirato che vuole anche servizi divertimenti e accoglienza di qualsiasi tipo.
In questi giorni abbiamo sentito di pubblicità su vari livelli dal New Jork Times che descrive il Molise una regione da visitare nel 2020 insieme soprattutto alla Sicilia e a Urbino, al tg2 che ieri sera ha ripreso la notizia nel giornale serale delle ore 20,30 al Corriere della Sera. Insomma come dire, ammiriamo il vostro contenitore territoriale, siete anche unici, curiosi di visitarvi, muovetevi a costruire e migliorare gli “accessi” alla regione a rielaborare in fretta un programma di valorizzazione di quello che la natura e la storia vi hanno dato.
E di cose da fare ce ne sono tante.
Stamattina in quest’ottica è stata presentata in Giunta regionale dal presidente Toma e da cinque sindaci interessati all’iniziativa, Pasqualino Morinelli (Lupara), Maria Di Lena (Palata), Sabrina Lallitto (Casacalenda), Pino Puchetti (Larino) e Vincenzo Tozzi (Guardialfiera), l’iniziativa integrata ai Comuni che prevede un investimento da 6,5 milioni di euro, con fondi per lo sviluppo e coesione, destinati allo sviluppo turistico del lago di Guardialfiera. Qui sarà riadeguata una strada circumlacuale già esistente come tracciato che una volta realizzata potrebbe essere sostitutiva del Liscione per il lavori che dovranno compiersi sui piloni del ponte sull’invaso. Lungo la nuova arteria turistica si prevede la costruzione di strutture ricettive ristorative ludiche e sportive con il fine ovviamente di attrarre turisti e appassionati del lago. Insomma uno dei tanti luoghi del Molise da rivalutare per “un turismo lento e sostenibile” come ha detto il presidente Toma e aggiungendo “in una regione della bellezza” dove invece di una struttura troppo impattante e impegnativa e poco sostenibile come l’autostrada, serve una strada di fondovalle fino a Bojano e quindi ai confini della Campania a 4 corsie.
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