ISERNIA – Portalettere beccato in possesso di droga licenziato in tronco da Poste Italiane.
Si è conclusa ieri la vicenda di un dipendente della Società che lavorava nell’isernino.
L’uomo era stato sorpreso con 60 grammi di sostanze stupefacenti al di fuori dell’orario lavorativo. Per questo aveva patteggiato al Tribunale di Isernia la pena di quattro mesi di reclusione ed euro 800,00 di multa, con la concessione dei benefici della sospensione condizionale della pena e della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale.
Poste Italiane, all’esito di procedura disciplinare, gli aveva intimato il licenziamento per giusta causa.
Dopo 3 anni di battaglia giudiziaria, con la vicenda giunta fino alla Cassazione, i giudizi di ultima istanza hanno confermato l’operato del Tribunale del lavoro di Isernia e della Corte d’Appello di Campobasso.
A nulla sono valse le rimostranze del portalettere che ai giudici ha sottolineato come il comportamento contestato consisteva in una violazione di legge verificatasi al di fuori dell’orario e del luogo di lavoro, senza alcun riflesso sulla prestazione lavorativa e da considerare fatto lieve, come ritenuto in sede penale con il decreto di citazione a giudizio.
Per la Corte, che si è rifatta pure al Ccnl, “la detenzione, in ambito extralavorativo, di un significativo quantitativo di sostanze stupefacenti è idonea ad integrare la giusta causa di licenziamento, poiché il lavoratore è tenuto non solo a fornire la prestazione richiesta ma anche a non porre in essere, fuori dall’ambito lavorativo, comportamenti tali da ledere gli interessi morali e materiali del datore di lavoro o da comprometterne il rapporto fiduciario”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
