GAM – Cassa integrazione fino a novembre 2020. Lunedì lavoratori in presidio davanti la Regione. All’orizzonte ipotesi di macellazione in loco

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CAMPOBASSOCassa integrazione straordinaria per altro anno ai lavoratori Gam.

Il decreto del Ministero del lavoro è stato firmato due giorni fa e comunicato alla Regione ieri. Il provvedimento va dal 5 novembre di quest’anno al 4 novembre del prossimo anno.

Questo sebbene accontenti in qualche modo i lavoratori e li faccia stare relativamente tranquilli dal punto di vista economico non risolve tuttavia il problema occupazionale futuro e lascia incompiuta la chiusura della filiera dell’avicolo ferma ad Amadori che lavora sull’incubatoio di Monteverde di Bojano su quello prossima di Aia a Larino, altro incubatoio e a una serie di capannoni sul territorio locale che allevano polli successivamente caricati su tir e portati alla macellazione fuori regione quando raggiungono il peso come stabilito da protocollo.

Da qui la protesta dei sindacati e dei lavoratori che lunedì comunque saranno davanti la sede del Consiglio regionale in via IV Novembre per sollecitare, più che probabilmente protestare, un confronto con il governo regionale perchè affretti i tempi per avviare a conclusione i contatti probabilmente con chi vorrebbe anche in Molise macellare i polli che qui si allevano.

Infatti c’è un pool di proprietari di capannoni sotto la denominazione di una società che qualche anno fa si era proposta in tale senso,  capaci di produrre oltre 5 milioni di capi annui e che sarebbe pronta a discutere per la realizzazione in loco di un luogo dove macellarli ed etichettarli per poi portarli su tutti i mercati italiani con un marchio territoriale di qualità. Imprenditori che hanno da un po’ ripreso gli appuntamenti con le autorità del Governo del luogo e con la Regione. La loro iniziativa che sarebbe supportata dalle risorse, una quarantina di milioni di euro, dell’accordo di programma  potrebbe aprire finalmente le porte ad un nuovo percorso sulla filiera dell’avicolo.

I sindacati e i lavoratori che questa situazione la conoscono bene e che non vogliono che di loro si parli come di coloro che bussano solo alla cig spingono su queste indicazioni e proposte e quantomeno spingono sulla tempistica della programmazione regionale  e perchè ci sia un tavolo dove misurasi su idee progetti con le dovute credenziali e garanzie.

I 300 capannoni tenuti da imprenditori molisani del settore allevano dai 30 ai 40 milioni di polli annui. Questi vengono prelevati e portati fuori regione per la macellazione e la vendita dai marchi  Aia, Amadori, Martini e Fileni. Si consideri che la vecchia Arena di Bojano nei tempi d’oro della sua produzione macellava circa 20 milioni di capi. Una risorsa immensa per il Molise che ora va verso altri lidi, altri marchi. In Molise scomparso il macello di Bojano non c’è traccia del pollo molisano con un’etichetta del luogo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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