
CAMPOBASSO – Una montagna da scalare, una guerra che si può vincere, per un fenomeno, quello dell’uso degli stupefacenti in Molise, che fa spavento. E che non accenna a indietreggiare. Anzi.
I numeri riportati dal Procuratore della Repubblica di Campobasso dott. Nicola D’Angelo che stamane ha avuto un incontro con i giornalisti e quindi con la presidente Pina Petta nella sede dell’Ordine dei giornalisti del Molise accompagnato dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Campobasso Giuseppe De Rubertis e dall’avv. Stefano Maggiani, riferiscono il dramma di una regione dove ormai si infiltrano cosche malavitose servendosi di basi locali in particolare dalla Puglia e quindi dalla Campania stabilendo un mercato fiorente e con “clienti” di ogni genere ed estrazione sociale
“Questa è una guerra che si vince se si lavora e se si è uniti, se si rafforza sempre più se si fa rete come avviene oggi tra le forze istituzionali, formative, avvocati delle Forze dell’ordine, dell’informazione, della società civile e quindi le famiglie”. Ha sottolineato il Procuratore della Repubblica
Durante l’incontro con la stampa locale organizzato con l’annuncio di un auspicio che vorrebbe un Molise senza stupefacenti, sono venuti fuori numeri allarmanti. In Molise ogni mese arrivano circa 6 chilogrammi di cocaina che tagliate a dosi ad hoc fruttano oltre 500 mila euro.
Circa 7 sono i chilogrammi di eroina piazzati, invece, sul mercato locale per un’aggiunta di guadagno di oltre centomila euro. al mese. Tanto perché un 1 grammo di cocaina costa fino a 100 euro, mentre un grammo di eroina viene pagata fino a 25 euro
A tutto ciò si aggiungono droghe leggere marijuana, hashish etc per quantità maggiori, 1,6 kg, con evidenti altrettanti alti ricavi.
Insomma cifre da capogiro per una realtà così piccola come il Molise, sebbene, ha ricordato il dott. D’Angelo sottolineando l’operato dei cronisti e giornalisti che ogni giorno sono sul campo narrando quanto vedono e ascoltano riportando tutto ciò attraverso telecamere e proprie considerazioni e cronache, il lavoro delle Forze dell’ordine sia incessante su tutto il territorio regionale e sui confini di Puglia e Campania.
Un fenomeno in crescendo che moltiplica reati connessi ai furti estorsioni maltrattamenti in famiglia rapine ricatti e quant’altro che certamente minano dal profondo la quiete e la pace sociale generando spesso la disperazione in numerose famiglie dove insistono componenti che pur di comprarsi la droga, quelli che non possono, passano ai furti e ai danneggiamenti altrove. Quindi il Procuratore D’Angelo ha insistito nello sforzo di saldare continuamente una santa allenza tra tutte le componenti civili impegnati in questo delicatissimo compito alzando il livello della prevenzione soprattutto nelle scuole e nella famiglie. Gli incontri di questo tipo comunque si ripeteranno anche perché il dott. D’Angelo ha abbracciato questa causa con molta passione altruismo e tanta sensibilità nell’intento di arrivare quantomeno alla limitazione di una piaga che al momento non accenna ad avere quantomeno soste.
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