SINDACATO – Lavoratori pendolari della Val di Sangro, verso una soluzione

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CAMPOBASSO – Potrebbero giungere a conclusione i disagi che ogni giorno sopportano i lavoratori del Molise impiegati nel nucleo industriale di Val di Sangro.

Infatti dopo numerosi appelli e note inviate alle Regioni Abruzzo e Molise da parte della CGIL, dalla categoria dei trasporti FILT e da quella dei metalmeccanici FIOM, finalmente si è compresa la necessità di convocare tutte le parti in causa per risolvere l’odioso problema dei pendolari che ogni giorno, partendo dal Molise, devono raggiungere Atessa  Val Di Sangro.

A comunicarlo Franco Spina segretario regionale della Cgil Abruzzo Molise Franco Spina che aggiunge come ieri è stata recapitata la nota a firma del Sottosegretario alla Presidenza della Regione Abruzzo e dell’Assessore regionale ai trasporti del Molise, con la quale si convoca un incontro del tavolo istituzionale per il prossimo 11 settembre in Abruzzo, a cui sono stati invitati anche tutti i soggetti interessati delle due Regioni.

Il tema è ormai noto da tempo e riguarda tutte quelle maestranze che ogni giorno utilizzano il trasporto pubblico per raggiungere il proprio posto di lavoro. Centinaia sono i lavoratori interessati che, per ragioni incomprensibili, si sono visti sopprimere alcune fermate all’interno del nucleo industriale di Atessa, non avendo più garantita la compatibilità di tempi con la presa in servizio degli stessi operai nelle rispettive fabbriche del nucleo industriale.

“Come sindacato – spiega Spina –  abbiamo sempre sostenuto che fosse paradossale una rimodulazione del sistema che non contempli le necessità di chi usufruisce del servizio. Così come è paradossale che non si riesca a trovare una sintesi anche economica di modesta entità rispetto ai volumi totali del trasporto, pur in presenza di una necessità seria e dimostrabile.

Il mondo del lavoro dovrebbe essere al centro delle politiche governative e andrebbero superati eventuali problemi organizzativi, tanto più quando eroici lavoratori si spostano tutti i giorni percorrendo centinaia di chilometri per mantenere i legami con la propria terra di origine.

È utile ricordare che il Molise è una terra che perde annualmente circa 2.000 abitanti, per lo più cittadini che si trasferiscono per trovare lavoro. Se come Regione ci permettiamo il lusso di trascurare anche tutti quelli che vogliono restare in Molise, ma devono (loro malgrado) spostarsi quotidianamente per lavorare, rischiamo di aggravare le nostre fragilità, oltre a creare un danno legato all’ulteriore arretramento economico regionale derivante dal mancato introito delle tasse.

Per quanto altro tempo si potrà resistere? Per questo abbiamo sollecitato il caso in oggetto ma, per le stesse ragioni, riteniamo che la proposta di riorganizzazione del settore  in campo debba incentrarsi sulle reali necessità del territorio r dei suoi cittadini e non basarsi meramente su parametri economici.

La CGIL, inoltre, si augura che, già a partire dall’incontro del prossimo 11 settembre, si possano affrontare e risolvere in maniera concreta le tante criticità che esistono nel settore trasporti nel suo complesso”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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