VIABILITA’- “Bretella Venafro”, la Cgil Infrastrutture “indaga”

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VENAFRO – Bretella Anas di collegamento tra la SS 6 Casalina e la SS 85 Venafrana.

Un giallo che la Cgil sezione Infrastrutture sicurezza e territorio sta cercando di portare in evidenza soprattutto alla luce delle problematiche che riguardano l’inquinamento nella piana di Venafro prodotto anche da una mobilità veicolare congestionata e pericolosa.

La CGIL del Molise, tramite i propri delegati componenti del Dipartimento dedicato a infrastrutture il 1° luglio scorso ha posto all’URP dell’Anas spa un quesito per : “…. conoscere quali atti e da parte di quali soggetti sono necessari per l’attuazione del progetto esecutivo e la cantierizzazione della bretella ANAS di Ceppagna….”;

Il 6 agosto  l’URP dell’ANAS SPA rispondeva: “… comunichiamo che per lo sviluppo della progettazione esecutiva e successiva realizzazione dell’opera in oggetto è necessario che lo stesso sia recepito dagli strumenti programmatici Ministero delle infrastrutture/Regione Molise/Anas (perfezionamento dell’intesa Stato/Regione)”. Dalla documentazione in nostro possesso, ma saremmo felici di avere smentite in tal senso, Il medesimo intervento non è previsto nel vigente contratto di programma MIT/Regione Molise/Anas.

“A questo punto è lecito chiedere chiarezza anche rispetto a recenti dichiarazioni di autorevoli esponenti regionali  – hanno osservato Lillina Brunetti e Leopoldo Di Filippo della Cgil – che in sede pubblica hanno affermato che l’ ANAS ha accantonato il progetto per motivi “tecnici”. La CGIL sta lavorando con tutte le sue strutture locali e nazionali per provare a fare una ricognizione documentale del complesso iter procedurale e burocratico e per provare a capire se, aldilà dei contrastanti annunci, ci sono ancora i margini (e la volontà politica) per la redazione del progetto esecutivo e per la cantierizzazione dell’opera, la cui progettazione definitiva è stata già pagata; opera che apporterebbe indubbi vantaggi non solo alla collettività venafrana, in termini di riduzione dell’inquinamento da traffico urbano e in termini di vivibilità urbana ma anche all’intero sistema di mobilità molisana e extra regionale considerata la collocazione strategica dell’opera stesa che costituirebbe snodo agevolato in direzione Roma/Napoli.

Appare superfluo sottolineare che in una regione in ginocchio per mancanza di lavoro e per blocco pluriennale di cantieri e di grandi opere (solo annunciate) una operazione del genere costituirebbe occasione di rilancio per i livelli occupazionali di un settore oltremodo martoriato dalla crisi, quello dell’edilizia appunto, e darebbe una boccata d’ossigeno ad un vasto indotto della bistrattata economia locale”.

Il Dipartimento Infrastrutture della CGIL del Molise, in accordo con la Confederazione e con le categorie interessate, ha già programmato per il mese di settembre un convegno di approfondimento sulle questioni citate, che sarà l’occasione per creare un ampio fronte di confronto e condivisione con le comunità locali e per provare a costruire un percorso, finalmente chiaro, relativo ad un progetto che risolverebbe tanti problemi in un’area oltremodo provata da inquinamento ambientale e dagli effetti della devastante e ormai ultradecennale crisi economica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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