
VENAFRO – Un tempo era una struttura pubblica tantissima utilizzata, parliamo del lavatoio comunale di Venafro, ma oggi -dati i tempi nuovi, le modernità, gli elettrodomestici e le lavatrici di casa- è sempre meno usato dalle donne di Venafro, con la naturale conseguenza del suo semiabbandono.
In effetti raggiungendolo e girandovi all’interno si notano subito sporcizia, rifiuti ed incuria di ogni tipo!
Parimenti vi si notano aggirarsi o dormirvi addirittura all’interno, anche sui poggi usati un tempo dalle massaie per il bucato di casa, tante anatre e cigni che di solito vivono nelle acque del San Bartolomeo che vi scorrono a lato. Tali specie animali, che intanto hanno raggiunto un numero consistente data la loro naturale prolificità, si aggirano un po’ dappertutto sia in acqua che fuori in cerca di qualcosa da mangiare, essendo oltremodo evidente la loro fame. Rovistano dappertutto, appena qualcuno si avvicina al lavatoio starnazzano sonoramente e lo raggiungono in tutta fretta sperando che venga buttato loro qualcosa da mangiare, dal pane alle verdure a tant’altro, divorandolo con tantissima avidità e confermando così la fame di cui soffrono. Ed allora, l’istanza: perché non provvedere materialmente al sostentamento di anatre e cigni, soddisfacendo il loro primario bisogno naturale, ossia il desiderio di cibo, e controllando nel contempo la migliore tenuta della storica struttura pubblica, cioè il lavatoio comunale? Tali animali vivrebbero diversamente e meglio, e profondamente tutt’altro sarebbe l’aspetto dell’impianto municipale, una volta liberato da escrementi, e rifiuti vari.
Tonino Atella
© RIPRODUZIONE RISERVATA