VENAFRO – Inquinamento, Città Nuova contro l’assessore regionale Cavaliere: studia prima di parlare

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VENAFROCittà Nuova contro l’assessore regionale all’Ambiente, Nicola Cavaliere. I soci del movimento, tra i quali l’ex primo cittadino Antonio Sorbo, hanno consegnato una busta gialla con una lettera sull’inquinamento al politico che si trovava a Venafro per partecipare alla cerimonia di consegna degli Oscar Green 2019 di Coldiretti, presso la Palazzina Liberty.

“Esprimo soddisfazione per i risultati dell’indagine che confermano la corretta gestione dell’impianto e l’assenza di impatti significativi sull’ambiente, rilevando l’importanza di avere sul nostro territorio un’azienda come Herambiente che investe in sviluppo e sostenibilità in un settore a sorveglianza speciale con ricadute significative sull’economia regionale in termini di ricchezza prodotta e distribuita, di crescita del tessuto imprenditoriale e di valorizzazione del capitale presente nel nostro territorio”. Queste le dichiarazioni di Cavaliere alla conferenza stampa di Herambiente del 4 luglio scorso che sono finite nel mirino di Città Nuova. Nella lettera, a caratteri cubitali, si legge quindi: “Prima di parlare studia… E fai qualcosa di concreto”. Tanti gli appunti mossi – sugli sforamenti delle polveri sottili e non solo – all’assessore “all’inquinamento” come lo ha definito Città Nuova.

“La Regione che non implementa il monitoraggio delle sostanze inquinanti come richiesto da più parti, non fa il monitoraggio del suolo e dell’acqua, dice no alla bretella di Ceppagna, dice no ad un processo di dismissione degli impianti che sul territorio bruciano rifiuti, vuole dismettere una delle due centraline Arpa secondo una delibera della precedente giunta regionale mai messa in discussione dall’attuale, sostiene e legittima quegli impianti potenzialmente inquinanti, non dispone di dati epidemiologici perché è in forte ritardo sul registro dei tumori e su ogni altra forma di studio delle patologie inquinamento-correlate”.

A Cavaliere è stato pure ricordato che “la protezione del diritto soggettivo alla salute della persona e dell’interesse della collettività ad un ambiente salubre, ad un ambiente, cioè, in cui i fenomeni di inquinamento non incidono negativamente sulla salute fisica e psichica dell’individuo, è garantita dall’art. 32 della Costituzione. Tale articolo, se letto in combinazione con l’art. 2, determina un’ulteriore considerazione in merito al diritto alla salubrità dell’ambiente, che si estende alla vita associata dell’uomo nei luoghi di aggregazione in cui si svolge la sua personalità. E tali principi sono più importanti degli interessi e dei profitti di qualsiasi azienda privata”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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