VENAFRO – D’ora in avanti lo chiameranno “il trascinatore”, e a buon diritto!
Il riferimento è per il 62enne Aldo Patriciello, appena rieletto per la quarta volta consecutiva –un record– all’assemblea continentale con l’ennesima valanga di voti. Si parla di 83.181 voti per l’esponente politico molisano.
Ma perché “trascinatore”?
In effetti ha trascinato Forza Italia, il partito per il quale era candidato, ed è stato grazie ad Aldo Patriciello se gli azzurri hanno retto l’urto di altre formazioni, consentendo al partito guidato da Berlusconi di difendersi. In effetti l’uomo politico originario di Venafro ha raccolto consensi ovunque nel meridione della penisola e qualche cifra chiarirà meglio il discorso: nel Molise il venafrano ha raccolto 12.277 preferenze, in Abruzzo 5.662, in Puglia 8.525 preferenze, 1.472 in Basilicata, 5.075 in Calabria, ma è soprattutto in Campania che si è registrato il “boom” in cabina elettorale del venafrano, con ben 48.757 voti a suo favore. Tali cifre, come detto all’inizio, sono destinate a variare in meglio in vista dei dati definitivi e in attesa dei risultati di altre sezioni delle regioni meridionali in cui il molisano era candidato.
Venendo a Venafro, città di nascita dell’imprenditore, Patriciello ha avuto 1.531 voti, suffragi che assieme agli oltre 80mila raccolti tra il resto del Molise, l’Abruzzo, la Campania, la Puglia, la Basilicata e la Calabria gli consentono di tornare a sedersi nell’emiciclo di Strasburgo per proseguire la propria opera a favore del territorio di origine e dei corregionali, oltre che dell’intero sud della penisola che lo ha sostenuto. E veniamo in breve alla storia politica di Aldo Patriciello, 62enne, ammogliato con prole e da poco nonno. Figlio di numerosa famiglia di modesto ma operoso imprenditore di origini campane, Aldo Patriciello entra giovanissimo nell’agone politico cittadino negli anni ’80, si presenta al Comune di Venafro e subito raccoglie consensi. Comincia così la sua trafila politica ed intanto prende a guardare all’Europa al fine di far arrivare nel meridione d’Italia le positività che la politica continentale può apportare. Ha avuto prova di avere seguito elettorale non solo in Molise ma in diverse regioni del meridione per cui decide, tre legislature europee orsono, di tentare la carta continentale, candidandosi sempre in formazioni politiche di centro, sua collocazione naturale, per l’assemblea di Strasburgo. E da lì prendono il via i suoi approdi nel Consiglio d’Europa. Col voto di domenica scorsa ha trainato Forza Italia nel meridione d’Italia, ha trascinato la carovana forzista ed ha guadagnato il diritto a tornare a sedersi per la quarta volta consecutiva nell’assemblea del vecchio continente, forte di oltre 83mila preferenze.
Cosa aspettarsi da un politico tanto e ovunque votato? Senz’altro impegno, responsabilità e produzione, giuste le domande che arrivano dall’intero meridione della penisola, Molise e giovani molisani in testa. Servizi, infrastrutture, nuovi investimenti ed occupazione sono stati i suoi cavalli di battaglia nel corso della estenuante ma coinvolgente campagna elettorale interregionale dall’Abruzzo alla Calabria passando per Molise, Puglia, Campania e Basilicata, traguardi che il venafrano vorrà di certo tagliare forte della sua quarta conferma consecutiva a Strasburgo, titolo che di sicuro gli consentirà ulteriore peso politico e maggiori possibilità d’interventi.
Tonino Atella
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