CENTRI PER L’IMPIEGO – Sindacato, i precari cercano il lavoro stabile a chi non ce l’ha

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CAMPOBASSO – Centri per l’impiego lavoratori precari e senza certezze da anni  trovano o dovrebbero cercare occupazione a chi non ce l’ha.

Succede spesso che i primi si adoperano per i secondi che stanno peggio per l’appunto dei primi. E accade pure anche che in questa spirale di incongruenze e di caos amministrativo depauperato da forze lavoro e soprattutto dalla sfiducia verso le proprie mansioni da sempre depotenziate, da quanto altro, che vertenze vengano vinte con risarcimenti di migliaia di euro.

Il sindacato da tempo si batte per la ridefinizione e il riposizionamento dei Centri per l’impiego che sono i centri motore sul mercato del lavoro.

“Quando il sindacato non viene ascoltato, – puntualizza Tecla Boccardo della Uil  circa la sentenza di condanna della Provincia che obbliga quest’ultima a versare alla ex precaria del Cpi migliaia di euro –  quando si prendono sotto gamba i suoi richiami ai problemi e la necessità di trovare, per tempo, una soluzione, quando le soluzioni ci sono e non si vogliono praticare e quando -peggio ancora- si sottoscrivono accordi e poi non se ne fa nulla… così va a finire: i lavoratori sono a spasso, il servizio che assicuravano langue, si intasano di carte, alla fin fine persino i diritti dei lavoratori vanno a farsi benedire.”

È una storia che parte da lontano quella dei Centri per l’impiego e che la sindacalista ricapitola così:

“Da anni i nostri Centri per l’Impiego stanno in piedi grazie al lavoro dei precari. In buona sostanza: precari che dovrebbero trovare un buon posto di lavoro ai disoccupati. Di contratto in contratto, nell’incertezza del domani. Arriva il decreto ‘Madia’, e le disposizione normative specifiche per i precari dei CPI che consentono, pur con le debite attenzioni, di stabilizzare i loro rapporti di lavoro. E così si fa in molte regioni d’Italia, dove i precari sono diventati lavoratori con contratti a tempo indeterminato. Ma da noi no. Nonostante che il sindacato si sia battuto per applicare la norma e stabilizzare questi lavoratori, nonostante riunioni estenuanti, nonostante proteste, occupazioni ad oltranza del consiglio provinciale, prese di posizione… da noi, purtroppo, la stabilizzazione non si è fatta.

La negazione di un diritto, la disattesa stabilizzazione è stato il vero punto di caduta che porta al riconoscimento del risarcimento ai lavoratori, o, per essere più precisi: la politica ha assicurato che si sarebbe fatta, addirittura con la Provincia di Campobasso si individuò il percorso e si sottoscrisse un accordo (alle 2 di notte, tanto per dire).

Da lì comincia il rimpallo fra Provincia, che dismette questa attività, e Regione, che non è pronta a subentrare nella gestione dei Centri per l’Impiego. In questi mesi i lavoratori, giunti in scadenza ogni contratto precario, sono stati lasciati a casa, come l’altro gruppo di lavoratori che hanno presentato il servizio presso i CPI fino a giugno scorso nel sistema di orientamento.

 Il Molise ha perso risorse preziose (perché c’erano pure i soldi). Ma, ancora peggio, ha perso la possibilità di rafforzare i Centri per l’Impiego, strumenti necessari da mettere a disposizione di coloro che cercano lavoro e per incrociare domanda e offerta di lavoro. Un elemento indispensabile per la ripartenza, economica e occupazionale, del nostro territorio.

“Poi, che i lavoratori facciano ricorso alle vie legali è un loro diritto. Che gli avvocati vincano le cause è il loro lavoro. Ma una nota sulla prima sentenza: è stato ottenuto un risarcimento, non la riammissione in servizio o la stabilizzazione del rapporto di lavoro. La sentenza da ragione anche al sindacato che non chiedeva la proroga all’infinito ma la stabilizzazione dei precari

E di Centri per l’impiego molisani dovremo presto tornare a discutere. Sono, questi, un elemento centrale anche per l’attuazione del reddito di cittadinanza, tant’è che il governo ha deciso di investirci e di rafforzarne personale e capacità operative. Dovrebbero arrivare anche i mitici navigator (quanti, chi, da chi scelti e come, da chi pagati non si sa). Speriamo solo dopo la stabilizzazione dei precari storici Molisani”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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