DIGA – Ricompare la diga “Piano dei Limiti” che ricade anche in Molise nelle 78 opere del Contratto di sviluppo per la Capitanata, la Regione batta un colpo

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CAMPOBASSO – La diga “Piano dei Limiti” progettata oltre dieci fa ricadente tra il foggiano e il Molise è nel progetto di sviluppo locale inclusa pertanto nel Contratto per la Capitanata ed è quindi tra le 78 opere da realizzare per rilanciare la pianura foggiana in tutto il suo sistema territoriale.

La presentazione degli interventi e quindi anche della Diga ieri a Foggia.

Investimenti e opere ripresi anche dalla stampa locale che annuncia un finanziamento di circa un miliardo di euro che vanno ad aggiungersi all’1,6 miliardi programmati dalla Regione Puglia.

Riproposta, pertanto, un’infrastruttura che avrebbe una capacità a pieno regime di circa 45 milioni di metri cubi di acqua alimentata anche dalla Diga del Liscione a cui verrebbe collegata con una grande rete di adduzione, invaso utilizzabile a scopo irriguo e potabile per la Capitanata.

Il progetto a servizio della provincia foggiana invocato in particolare da quest’ultima per la sete di acqua riscontrabile in determinati periodi dell’anno, in passato è stato avversato da alcuni Comuni molisani Colletorto e San Giuliano su cui ricadrebbe per una parte, (circa 200 ettari), dell’opera e di Carlantino Celenza Valfortore e Casalnuovo. Queste Comunità, infatti, hanno sempre osteggiato in passato la realizzazione dell’infrastruttura perchè la sua costruzione  spazzerà via i terreni più pianeggianti e fertili dei loro territori a vantaggio di un manufatto che andrebbe a esclusivo vantaggio dell’agricoltura della Capitanata.

A suo tempo ci fù anche una presa di posizione del Consiglio regionale del Molise che si oppose alla costruzione della diga già con progetto esecutivo e con un finanziamento di circa 118 milioni di euro poi ridotti nel corso degli anni a 68 e quindi a 20, dirottati quest’ultimi per altre iniziative nel settore agricolo nel foggiano.

La diga Piano dei limiti che si calcola potrebbe avere un costo una volta finita, di circa 300 milioni di euro, ricompare in questo tipo di Contratto di sviluppo presentato da Conte viabilità comprendente anche viabilità e assetto del territorio. Su quanto osserviamo che  la Regione farebbe bene a vigilare a verificare realmente la fattibilità dell’opera e in che termini possa costituire anche a vantaggio diretto o indiretto per il Molise visto che potrebbe riempirsi anche con l’acqua del Biferno.

Una sorta di “vertenza”, diciamo così, che si aggiunge ad altre. Non dimenticandoci l’irrisolto problema dell’utilizzo di acqua del lago di Occhito che pure va in Capitanata il cui invaso occupa metà spazio territoriale molisano. E allora che la Regione apra un tavolo con Stato e Puglia per avviare lo studio di misure compensative da concretizzare attraverso ristori anche per il Molise una regione che dà acqua, una delle pochissime risorse che possiede, a tutti ricevendo poco o nulla.

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