VENAFRO – Dopo 30 anni riapre Sant’Antuono, la chiesa che ospitò Padre Pio

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EVENTO – Dopo 30 anni di attesa, questa mattina ha riaperto la chiesa di Sant’Antuono a Venafro.

Alla presenza del vescovo di Isernia-Venafro mons. Camillo Cibotti, delle autorità religiose, civili e militari, nonché di tanti cittadini, il luogo di culto ha riaperto le sue porte. La chiesa fu chiusa in quanto considerata inagibile a seguito del terremoto.

Situata nel cuore del centro storico di Venafro,  la storica ed antica Chiesa di Sant’Antuono, è particolarmente famosa per aver ospitato Padre Pio sul finire del 1911. L’allora 24enne Padre Pio, dal Convento Francescano della città fu destinato a Sant’Antuono per provvedere alle confessioni nell’ambito della novena dell’Immacolata. Finché la salute glielo permise, il giovane Frate assolse ben volentieri il compito affidatogli, raggiungendo più volte Sant’Antuono. Una volta terminate le confessioni pomeridiane, P. Pio, appena divenuto sacerdote, si adoperò anche  per intrattenere i fanciulli della parrocchia con giochi e canzoncine mariane, dando così prova della propria innata umanità e nonostante l’età giovanile delle particolari qualità di coinvolgere ed attirare il prossimo, doti che lo caratterizzeranno tantissimo nel corso della sua vita futura.

“Ringraziamo il Signore per questo evento così bello, – ha detto Don Girolamo, responsabile dell’edilizia di culto della diocesi Isernia-Venafro – si restituisce un altro pezzo di storia cara al territorio di Venafro, in particolare per la presenza di San Pio in questo luogo di culto. Durante i 40 giorni in cui è stato ospite del Convento di San Nicandro, veniva in questa sede parrocchiale sia per aiutare con il catechismo sia per confessare. Un evento ancora vivo anche nella memoria di alcuni abitanti di Venafro. Oggi viene restituito questo luogo che è rimasto chiuso per tantissimi anni, subito dopo il sisma è stato fatto solo un intervento di messa in sicurezza per quanto riguarda la copertura, invece adesso è stato reso agibile e sicuro insieme alla piccola casetta canonica adiacente, che sarà utilizzata come centro Caritas Diocesano. Viene ridata vita anche a questa piazza, molto cara ai venafrani”.

Un evento molto importante per i cittadini, che possono così riappropriarsi di un luogo simbolo non solo di storia ma anche di fede.

“Questo è un modo per dare sempre di più a Venafro il posto che le spetta, – ha detto il vescovo Cibotti – è parte della nostra diocesi e come tale deve avere quell’importanza che non è solo nell’edificio ma anche nell’attenzione a quelle che sono le nuove povertà e le nuove esigenze, specialmente di chi è in difficoltà. Era un fatto dovuto, abbiamo impiegato un po’ di tempo ma ecco la realizzazione di tutto questo che non può che darci tanta soddisfazione e spero che alla città di Venafro dia anche riferimenti ulteriori. Oggi riscoprire la bellezza di questi luoghi ma anche la disponibilità di questi luoghi ad accogliere nella carità i bisogni di tanta gente, penso che sia il modo più giusto per valorizzare una fede, che non è solo tradizionalistica ma si riempie di carità, di apertura al prossimo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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