CENTRI PER L’IMPIEGO – Uil Molise “Troppi ritardi per l’avvio delle iniziative previste”

Tecla Boccardo
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CAMPOBASSO – Reddito di cittadinanza, troppi ritardi per l’avvio e il funzionamento dei Centri per l’impiego.

La Uil esprime le sue perplessità.

Diamo atto al Governo di aver impegnato, nella Legge di Bilancio – osserva Ivana Veronese della segreteria confederale Uil -, una quantità di risorse finanziarie per rilanciare i Centri per l´Impiego e gli altri soggetti impegnati nella gestione delle politiche attive per il lavoro (Anpal e Anpal Servizi). Tuttavia, siamo preoccupati perché si stanno accumulando ritardi sostanziali per la realizzazione degli interventi annunciati, anche in vista dell’introduzione del Reddito di Cittadinanza”.

“Per Anpal (Agenzia Nazionale Politiche attive) poi – ha proseguito Veronese –  che sarà chiamata a lavorare direttamente sui territori, è necessario predisporre un rafforzamento, attraverso nuove assunzioni e un aumento della dotazione finanziaria, per permettere all’Agenzia di poter lavorare per i cittadini nel pieno delle proprie funzioni, nonché occorre prevedere una riforma della «governance» che riveda complessivamente l’assetto dell’Agenzia e contemporaneamente quello di Anpal Servizi”.

“A tal proposito – precisa la Segretaria nazionale –  la Legge di Bilancio, in discussione in Parlamento, ha riservato un finanziamento per Anpal Servizi, per il 2019, di soli 10 milioni di euro che, però, non sono sufficienti a dare continuità al percorso di graduale stabilizzazione di tutti i dipendenti, che da anni stiamo rivendicando”.

Per Tecla Boccardo della UIL Molise, invece “E’ necessario implementare un vero e proprio «sistema» delle politiche attive, tuttora caratterizzato da grandi disomogeneità e lacune organizzative, soprattutto a seguito delle funzioni alle regioni. È un progetto complesso da realizzare, un servizio essenziale soprattutto per le regioni del SUD come il Molise, dove è ancora troppo alta la disoccupazione.

Da noi i CPI sono stati dimezzati da scelte politiche che non hanno tenuto conto delle necessità del tessuto produttivo e sociale, poi vanno definite le piante organiche e avviate le procedure per la stabilizzazione dei precari per non disperdere un importante patrimonio di competenze formate negli anni, oltre al reclutamento di nuovo personale, formazione adeguata a nuove competenze e la realizzazione di specifiche convenzioni con le singole Regioni.

Per tutte queste ragioni – conclude la Boccardo, è necessario, un confronto vero con le parti sociali e con i corpi intermedi , così da puntare a obiettivi condivisibili e all’elaborazione di un progetto che punti al potenziamento, all’efficientamento e alla valorizzazione dei Centri per l’Impiego e del loro personale.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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