SALUTE – Presentato alla “Cattolica” il nuovo acceleratore lineare per la cura dei tumori con radioterapia di ultimissima generazione

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CAMPOBASSO – Un cuore ipertecnologico immerso nella bellezza dell’arte per massimizzare le chance di cura per le persone affette da malattie oncologiche: è questo il Centro di Radioterapia Oncologica avanzata che attualmente dispone di tecnologie e apparecchiature uniche in Europa – attivo presso Fondazione Giovanni Paolo II di Campobasso.

Il progetto è stato presentato il 4 dicembre alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali della Regione Molise, delle associazioni del territorio e dei Vescovi delle Diocesi Molisane. Significativa presenza dei Sindaci che hanno offerto la loro fattiva collaborazione alla realizzazione dell’iniziativa.

La Fondazione Giovanni Paolo II ha avuto la possibilità di avviare un Piano di Investimenti pluriennale volto all’ammodernamento degli spazi e delle apparecchiature, con l’obiettivo di offrire cure di altissima qualità, in un percorso che mira a garantire al paziente ed alla sua famiglia elevati livelli di accoglienza, sicurezza e confort.

“Abbiamo fatto importanti investimenti per la Radioterapia, con apparecchiature tecnologiche di ultima generazione – ha affermato Maurizio Guizzardi, presidente della Fondazione,  – noi lavoriamo per offrire ai nostri pazienti assistenza sanitaria di qualità, con particolare attenzione alla dimensione umana e spirituale in coerenza con i nostri valori di riferimento”.

Il progetto Molise ART, infatti, presenterà nei suoi spazi una serie di affascinanti immagini fotografiche e riproduzioni del patrimonio artistico molisano, che anche i numerosi pazienti provenienti da altre regioni avranno il piacere di ammirare:

“La bellezza è Amore realizzato – ha affermato Vincenzo Valentini, direttore scientifico della Fondazione e dell’U.O.C. di Radioterapia,  – l’arte può essere considerata un’arma in più per favorire la guarigione. Compito del medico è anche quello di educare e accompagnare la persona nella dimensione della fragilità, creando un clima umano e familiare” ha concluso il professore.

Il Centro di Radioterapia si avvale delle più innovative tecnologie sia in ambito diagnostico che terapeutico.

“Ringrazio tutto il personale – ha affermato Mario Zappia, direttore generale – che è riuscito a raggiungere importanti risultati, con grande passione e dedizione”

Le nuove apparecchiature offrono la possibilità di caratterizzare la malattia con esami di imaging sia morfologico che funzionale. Sono eseguiti trattamenti altamente specializzati tramite tecniche radioterapiche all’avanguardia che, combinando imaging e radioterapia, garantiscono estrema precisione, personalizzazione della cura, preservazione d’organo e di funzione, offrendo maggiori opportunità di guarigione.

L’alto livello di innovazione e il numero di strumentazioni tecnologiche attive consentono un altissimo standard di servizio, che va dalla riduzione dei tempi d’attesa alla possibilità di personalizzare in maniera estremamente versatile i tempi di trattamento del paziente, secondo le sue esigenze.

Inaugurato oggi anche il nuovo Parco tecnologico della Fondazione: tra pochi giorni sarà attivo e operante un nuovo Acceleratore lineare di ultimissima generazione, che permette di   ridurre al minimo i danni ai tessuti sani, aumentando l’efficacia, la sicurezza e la tollerabilità dei trattamenti radianti somministrati.

“L’apparecchio è infatti dotato dei più moderni sistemi di imaging e  guida ottica che permettono in maniera rapida e precisa di “vedere” il bersaglio durante il trattamento con un alto grado di precisione e di correggere istantaneamente sia il posizionamento del paziente che le modalità di erogazione del fascio di irradiazione, in modo da riprodurre al millimetro il trattamento radioterapico pianificato.

“L’Acceleratore è dotato di un sistema ottico di telecamere che controlleranno anche gli spostamenti di pochi millimetri durante il trattamento – ha affermato Francesco Deodato, direttore dell’UO di Radioterapia – interrompendolo l’irradiazione in caso di movimenti ritenuti eccessivi. Verranno monitorata anche  la normale attività respiratoria”

LE TECNICHE: Alla Fondazione “Giovanni Paolo II” di Campobasso viene eseguita quotidianamente  la Radioterapia a fasci esterni: una tecnica che indirizza sul tumore le radiazioni prodotte dalle testate degli acceleratori lineari che ruotano intorno al paziente adagiato su un lettino.

Le altre metodiche applicate sono: la radioterapia conformazionale, la Radioterapia ad Intensità Modulata (IMRT), la Terapia Volumetrica Dinamica (VMAT), e la Radioterapia Stereotassica extracranica (SBRT)  su fegato, polmone, pelvi e stazioni linfonodali. L’IMRT, la VMAT e la SBRT sono praticate tramite la guida di immagini 2D, ottenute beneficiando di EPID (Electronic Portal Imaging Device),  con la possibilità di utilizzare anche il controllo del respiro (Gating respiratorio) o attraverso una dosimetria portale online. Con il nuovo acceleratore lineare sarà possibile effettuare trattamenti ancora più precisi, tra cui anche quelli stereotassici intracranici e tutti i trattamenti potranno essere di tipo IGRT, cioè guidati dalle immagini della Cone Beam CT, una vera e propria TC montata sull’acceleratore lineare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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