BASKET – Il Globo Isernia a pezzi, sfiora l’impresa sul parquet di Montegranaro

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ISERNIA – Sangue, fatica, lacrime e sudore. Il Globo Isernia è arrivato ad un passo da una clamorosa vittoria in trasferta sul difficile parquet di Montegranaro.

I ragazzi di Barbuto, a causa degli infortuni (out Cardinale, Sabetta e Di Nezza) e dell’impossibilità di attingere risorse dal settore giovanile, sono arrivati in terra marchigiana in 8, contando anche l’infortunato Melchiorre (partito solo per garantire il “numero legale”, da applausi), il sedicenne Caruso (da ammirare per l’impegno e per i progressi) e D’Adamo, che non si allena con l’Isernia perché studia nella Capitale: ma quando Il Globo chiama, lui risponde, mostrando un incredibile attaccamento alla maglia (e ha messo anche tre punti a segno!). I padroni di casa erano in 2 e hanno fatto scendere in campo 8 giocatori, contro i sei (6!) che hanno ruotato per i molisani.

Anche il più ottimista non avrebbe potuto immaginare un simile scenario. Ci si aspettava “l’imbarcata”. Invece i ragazzi di Barbuto hanno mandato un segnale: con Isernia non si scherza, perché Isernia non molla. Non l’ha mai fatto, né nella storia né nello sport. E neanche quando il primo tempo si è chiuso 46-36 per i marchigiani e qualcuno già presagiva l’odore di una sconfitta pesantissima Il Globo si è arreso: perché Barbuto e Boffa non hanno semplici giocatori, hanno guerrieri. Addirittura l’Isernia ha accorciato le distanze con un parziale di 7-0 firmato Porfidia (19 punti, 5 assist e 5 rimbalzi) e Scozzaro (10 punti) e poi si è portata persino in vantaggio di quattro lunghezze nell’ultimo periodo, quando ha iniziato a segnare con continuità anche Torreborre (40’ in campo, 19 punti, 8 rimbalzi, 4 assist, 6 palle recuperate!). Poi la stanchezza inevitabilmente si è fatta sentire e i padroni di casa hanno potuto rimettere il naso avanti e conquistare due punti che rischiavano di perdere clamorosamente.

I molisani meritano un enorme applauso: onore a chi è sceso in campo, onore agli infortunati, onore ai due tecnici, onore ai dirigenti che, nonostante le mille difficoltà e il Fato avverso, ancora provano a fare pallacanestro di livello in una città “difficile” come Isernia.

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