ISERNIA – Sicurezza scolastica, Consiglio d’Istituto e Comitato Giovanni XXIII: “Unire le scuole medie sotto lo stesso tetto”

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SCUOLA – La Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Isernia, Rossella Simeone, si dichiara d’accordo con il Comitato dei genitori circa la volontà di unire le due scuole medie nel nuovo edificio in zona San Leucio.

Attraverso un comunicato stampa, il Consiglio d’Istituto ha motivato la propria posizione. Le ragioni verranno ribadite nel corso della seduta aperta del prossimo Consiglio comunale del 1 agosto.

“Questo istituto, – si legge nella nota – già in occasione del primo incontro con il sindaco in data 12 gennaio 2018, e in tutte le successive occasioni istituzionali di incontro, si è sempre dichiarato favorevole al progetto dei due Poli Scolastici, pur sostenendo fin dal principio l’opportunità di una sua realizzazione graduale e ragionata ed avendo proposto, immotivatamente inascoltati, anche la riconsiderazione di una inversione dei due Poli, soluzione maggiormente rispondente alle esigenze numeriche e logistiche. Tale proposta trova rispondenza nella delibera del Consiglio d’Istituto del 18.01.2018, puntualmente inviata al Sindaco e all’ Assessore all’ edilizia scolastica, con nota protocollo 1215 in data 30/01/2018 ed anche nel documento redatto dal Comitato dei genitori ed inviato al Sindaco ed all’Assessore all’edilizia scolastica il 17.01.2018. In tutti gli incontri, inoltre, non abbiamo mai mancato di esprimere le nostre perplessità riguardo al trasferimento a San Lazzaro degli alunni della Scuola dell’Infanzia di San Leucio con il naturale e conseguente sovraffollamento dell’edificio”.

“Partendo dal presupposto che la questione sicurezza sia valore assoluto e fondante di tutte le decisioni e le azioni che ci hanno visto protagonisti in questi ultimi tempi, – prosegue il comunicato – riteniamo che con una pianificazione più oculata, l’obiettivo prioritario della sicurezza, intesa non solo come resistenza ad eventi sismici, ma anche come conformità di aule, servizi e spazi comuni alla normativa vigente in materia (D. M. 18 dicembre 1975 ), possa essere efficacemente perseguito senza rinunciare all’offerta di una didattica di qualità esplicabile attraverso spazi idonei e confortevoli e senza compromettere gli equilibri territoriali acquisiti nel tempo. A tale riguardo, senza volerci addentrare nel discorso, assai complesso, su numeri e dislocazione delle aule, e limitandoci alle considerazioni di più immediata intelligibilità, appare sufficiente sottolineare che i due edifici di San Lazzaro non presentano un numero di aule e di spazi sufficienti e idonei ad accogliere il gran numero di alunni che il piano in questione prevede di trasferirvi. Gli spostamenti previsti determinerebbero un sovraffollamento delle strutture ivi presenti, con conseguente perdita, per i 343 bambini della Scuola dell’Infanzia, degli standard minimi di sicurezza richiesti dalla normativa (standard pienamente rispettati dalle strutture attualmente occupate!) ed una inaccettabile perdita, per la scuola media, di tutti quegli spazi necessari per lo svolgimento delle attività laboratoriali e transdisciplinari, con grave limitazione dell’offerta formativa, dei principi dell’uguaglianza e delle pari opportunità formative, di crescita e di sperimentazione che dovrebbero essere garantite a tutti gli studenti di ogni ordine e grado di istruzione”.

“Pur condividendo la decisione di istituire due poli scolastici,- si legge ancora – riteniamo che sia meritevole di grande attenzione la valutazione della tempistica di realizzazione degli stessi. Come dichiarato dallo stesso Sindaco nella conferenza stampa del 7 febbraio 2018 ad oggi non esiste, sul territorio cittadino, il numero di edifici necessario per la realizzazione immediata dei Poli. A fronte della giusta esigenza di mettere in sicurezza due scuole, viene spostata un’intera popolazione scolastica, attualmente già ospitata in edifici sicuri (avendo avuto l’assicurazione ufficiale dal Sindaco e dai tecnici comunali che anche la struttura dell’ex centro anziani verrà opportunamente ristrutturata e messa a norma) quando sarebbe più opportuno e logico individuare soluzioni mirate solo per le scuole che lo necessitano (Andrea d’Isernia e Giovanni XXIII). Tale criticità è ancora più evidente se si considera, come affermato dall’amministrazione comunale nel comunicato del 3 febbraio e ribadito nella conferenza stampa del 7 febbraio 2018, che tale assetto è soltanto temporaneo”.

“Non è infine da sottovalutare l’impatto che l’insieme degli spostamenti avrebbe sui conti pubblici: l’ingente costo dei traslochi e dei numerosi lavori di adeguamento sui vari edifici richiederebbero un impegno economico notevole e soprattutto non supportato dalla logica, dal momento che l’assetto previsto non è definitivo.  Alla luce di quanto esposto, questo Consiglio dichiara di condividere e sostenere la proposta del Comitato Giovanni XXIII, presentata all’amministrazione comunale e di farla propria in occasione della seduta aperta del consiglio comunale del 1° agosto p.v. ritenendola la più razionale e la più sostenibile per l’intera comunità”.

“Auspichiamo – termina – e siamo certi che sia possibile, un’attenta riflessione su questa scottante problematica, improntata alla condivisione e allo spirito solidaristico, nella ferma convinzione che appellarsi alle difficoltà legate alla ‘promiscuità’ ed alla ‘commistione’, alla necessità di ‘salvaguardare la didattica’, alle ‘difficoltà gestionali’, sia una pratica da superare a vantaggio dei valori, ben più elevati, della sicurezza e della qualità dell’offerta formativa. Riunire le due scuole medie sotto lo stesso tetto sarebbe, invero, un importante messaggio per la cittadinanza, per tutte le famiglie coinvolte e soprattutto per gli studenti, ai quali abbiamo il compito di trasmettere il valore etico dell’uguaglianza, a dimostrazione che la paventata e fantomatica ‘lotta fra scuole’ non appartiene alle Istituzioni scolastiche né tantomeno all’Amministrazione di questa città”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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