BANKITALIA – Dati economici del Molise deboli, investimenti e risparmi impercettibili

Banca d'Italia: presentazione rapporto su economia Molise
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CAMPOBASSO – Dati economici e produttivi 2017, il Molise è una regione che non decolla che stenta a ripartire in tutti i settori, dove i cittadini si impoveriscono quelli che potrebbero spendere qualcosina non lo fanno per la paura di un futuro che non promette nulla di buono tirando i remi in barca, le industrie e l’imprenditoria diventa sempre più debole e quindi la contrazione del lavoro è un dato reale incontrovertibile.

E’ quanto emerge in una sintesi nuda e cruda, se si vogliono leggere nella maniera giusta, dai dati dell’Economia regionale della Banca d’Italia presentati stamane nella sede di Campobasso dai massimi dirigenti di Bankitalia Molise, Vittoria Iacadoro, Pietro de Matteis, Marco Manile e Anna Verrengia.

Nel 2017 l’attività economica in regione è stata debole, diversamente dal resto del Paese. La domanda interna ha continuato a risentire del modesto incremento dei consumi delle famiglie e di una spesa per investimenti che stenta a tornare su valori pre-crisi. Le vendite all’estero si sono ridotte, condizionate dall’elevata volatilità del comparto metallurgico. Nei primi mesi del 2018 sono comunque emersi segnali di miglioramento dell’attività economica.

LE IMPRESE – Dopo un triennio di miglioramento, l’attività del settore industriale è tornata a indebolirsi: fra le imprese molisane con almeno 20 addetti il fatturato si è lievemente ridotto, risentendo anche della dinamica poco vigorosa delle esportazioni. La spesa per investimenti ha ripreso tuttavia ad aumentare, beneficiando anche del crescente ricorso da parte degli imprenditori agli incentivi nazionali all’acquisto di beni strumentali. Nel settore delle costruzioni sono tornati a prevalere i segnali negativi, soprattutto nel comparto residenziale, dove continua a pesare l’elevato volume di immobili invenduti. La dinamica ancora modesta dei consumi delle famiglie e l’ulteriore flessione del comparto turistico hanno contribuito alla stagnazione dell’attività nel settore dei servizi privati non finanziari.

La debolezza del quadro congiunturale si è riflessa sui risultati reddituali delle imprese e sulle loro disponibilità liquide, cresciute meno rispetto al biennio precedente, pur mantenendosi su livelli elevati. I prestiti bancari sono aumentati nel manifatturiero e nel terziario, sostenuti da condizioni di offerta distese e dalle esigenze di credito per la realizzazione di investimenti produttivi; i finanziamenti alle imprese di costruzioni hanno invece continuato a diminuire.

IL MERCATO DEL LAVORO – Nel 2017 l’occupazione è diminuita, dopo la significativa crescita dell’ultimo triennio. Ne hanno risentito soprattutto la componente maschile, il lavoro autonomo e il lavoro a tempo indeterminato. La disoccupazione è tornata a crescere, soprattutto quella di lunga durata.

LE FAMIGLIE – Il reddito disponibile delle famiglie ha ristagnato, risentendo del deterioramento del mercato del lavoro; ne è scaturito un incremento dei consumi ancora molto modesto. Il risparmio delle famiglie ha seguitato ad alimentare le forme di deposito prontamente liquidabili e le quote di fondi comuni di investimento.

Il ricorso al debito da parte delle famiglie, ancorché in aumento nell’ultimo triennio, è rimasto moderato rispetto all’Italia e alle altre regioni del Mezzogiorno. Nel 2017 la crescita dei mutui per l’acquisto di abitazioni si è indebolita, in presenza di una stagnazione delle compravendite, sebbene la capacità di acquisto delle famiglie sia sostenuta dal contenuto valore degli immobili. I prestiti al consumo hanno invece continuato a espandersi in misura significativa, trainati soprattutto dalla crescita di quelli non finalizzati all’acquisto di specifici beni.

IL MERCATO DEL CREDITO – È proseguito il processo di ristrutturazione della rete distributiva delle banche presenti in regione. Nell’ultimo decennio la riorganizzazione dell’industria bancaria a livello nazionale si è riflessa, anche in Molise, in un sensibile ridimensionamento della rete di sportelli e in una rapida diffusione degli strumenti di accesso telematico ai servizi bancari. Il numero degli sportelli si è ridotto in misura analoga al resto del Paese e si è mantenuto, in rapporto alla popolazione, su livelli più elevati di quelli del Mezzogiorno ma inferiori alla media nazionale.

Il credito bancario al complesso della clientela residente in Molise è tornato a crescere. La qualità dei finanziamenti è ancora migliorata: dopo il progressivo calo dell’ultimo triennio, il flusso dei nuovi crediti deteriorati si è ormai riportato su valori prossimi a quelli precedenti la crisi, anche nella componente costituita dalle posizioni più problematiche.

FINANZA PUBBLICA – Negli ultimi anni la spesa corrente primaria delle Amministrazioni locali è ancora aumentata, nonostante una progressiva contrazione delle spese per il personale e la politica di contenimento dei costi in ambito sanitario. La spesa in conto capitale è invece diminuita, riflettendo la contrazione degli investimenti fissi che ne costituiscono un’ampia parte; la dinamica sfavorevole ha interessato soprattutto i Comuni, cui sono riconducibili i quattro quinti degli investimenti, nonostante il nuovo quadro normativo dei bilanci comunali più favorevole alla spesa per investimenti. Nel 2017, per il quarto anno consecutivo, è diminuito il rapporto tra il debito consolidato delle Amministrazioni locali e il prodotto regionale, attestatosi su livelli storicamente contenuti.

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