UNIVERSITARI – Lo scatto e la rinascita della città passano anche attraverso lo sport

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CAMPOBASSO – Concedeteci di  fare una piccola riflessione nel giorno dell’inaugurazione dei campionati universitari non perché vogliamo essere il gufo sistemato sul cedro libanese fiorente dietro palazzo San Giorgio ma per osservare che non devono arrivare queste giornate solo per cantare lodi e ringraziamenti ma soprattutto per riflettere e operare, il giorno immediatamente dopo, su quanto si poteva fare meglio e su quanto si deve fare da subito, per un’impiantistica che, per essere garbati, non ci piace definire ma che certamente in maniera diversa a Campobasso e nel Molise avrebbe garantito performance sportive e quindi spettacoli meglio adeguati agli atleti e a chi è spettatore.

Alcuni casi

Stadio Romagnoli, capienza prevista circa 39 mila posti, abbandonato a se stesso con una capienza di qualche centinaio di unità tenuto in maniera decente a proprie spese nella sua parte fondamentale il fondo campo solo per la cura delle società che lo utilizzano. Un’opera sportiva maestosa bellissima se fosse tenuta al meglio e al massimo del suo utilizzo non solo per il calcio ma per tante altre manifestazioni sportive ricreative ludiche e anche convegnistiche. Per anni si è decantato una ristrutturazione minimale seppure recuperando qualche migliaio di spettatori ma nulla ancora è accaduto. Un intervento annunciato da sempre che procede con la moviola

Palazzetto dello sport non pervenuto. C’era un palestrone nei tempi d’oro degli anni 80 che accoglieva basket e pallavolo a Vazzieri mai bonificato strutturalmente o pensato di spostarlo altrove con un progetto degno di una città capoluogo che non possiede un Palazzetto d se non quello dell’Unimol che è dell’Unimol e l’altro trasformato tale a Selva Piana nei locali dell’ex Fiera

Piscina per il nuoto. Non pervenuta. Non ne esiste una omologata per gare nazionali di proprietà comunale così come altrove in regione. In questi Cnu non c’è nel suo cartellone il nuoto perché il Molise, attenzione il Molise, non ne ha una con le caratteristiche per competizioni di valore assoluto.

Per altri sport pattinaggio rugby hokey al chiuso o all’aperto complessi sportivi  per i tiri a volo con l’arco etc di qualsiasi natura nessuna traccia né progettuale né materiale tranne qualche rabberciata situazione di utilizzo come il vecchio Romagnoli per il rugby dove gli spogliatori tra l’altro sono a cielo aperto

E così via. Ora:

Diamoci una mossa ridiamo a questa città la giusta dimensione sociale, uno slancio, uno scatto di operatività e di attenzione, proviamoci, anche attraverso la riprogettazione la riqualificazione e la valorizzazione dell’impiantistica sportiva che all’occorrenza può convertirsi in luogo e occasioni di incontri di altra natura e finalità  soprattutto e di forte impatto sul sistema Molise per presentare  vetrine stagionali ricche di eventi come accade altrove, degna di una città capoluogo, appuntamenti capaci di poter ricreare un tessuto artigianale imprenditoriale di tipo localistico quella  microeconomia che un tempo faceva stare bene tutti , abbastanza florida, parallela alla passione e al coinvolgimento sportivo della città  grazie a  strutture al minimo ma efficienti. Tutto ciò è alito essenziale in un momento di profondo grigiore e assenteismo, una spinta che si può dare, un investimento sicuro, basta crederci, per rianimare una città che non crede e non si appassiona più.                                                     

Il direttore                              

Il saluto del sindaco alla cerimonia di apertura dei Campionati nazionali universitari tenutasi ieri pomeriggio

“Buongiorno a tutti, è con grande piacere ed emozione che do come presidente della Provincia di Campobasso, ma soprattutthe etc. o di sindaco di questa città, il benvenuto ai protagonisti dei Campionati Nazionali Universitari, ossia i giovani atleti che saranno ospiti di questa città che mi onoro di rappresentare. Ringrazio il rettore dell’Unimol Gianmaria Palmieri, il delegato del rettore per le attività sportive, il presidente del Cus Molise, il presidente del Coni, il presidente del comitato Parolimpico regionale. Saluto il presidente della Regione, il presidente della Provincia di Isernia, tutti i colleghi sindaci e il presidente del C.U.S.I. Saluto e ringrazio naturalmente il dottor Raffaele Pagano e il suo staff che hanno reso possibile questa manifestazione che non è solo una kermesse sportiva, ma una preziosa vetrina nel corso della quale mostrare il nostro lato migliore, quello che passa per sani valori come l’accoglienza e la semplicità della nostra gente. Valori in cui credo e che spero, anzi ne sono convinto, vengano apprezzati da chi arriva o torna nella nostra terra. Terra che in questi giorni si offre agli atleti dei Campionati Nazionali Universitari, alle loro famiglie, e al personale e a tutti i tecnici che avranno modo di conoscere una parte del territorio e in particolar modo i comuni che hanno aderito alla kermesse. Il mio plauso va a chi ha permesso che questo campionato si disputasse in Molise. Un’occasione, lo ribadisco, per farci conoscere, ma soprattutto conoscere, proprio attraverso questi campionati, l’Università nella sua completezza e nelle sue sfaccettature, le discipline parallele a quelle dell’alta formazione che gli atenei offrono e soprattutto l’importanza che le università danno allo sport. Sport da sempre inteso come la ricetta più efficace per crescere sani nel corpo e nello spirito. Sport come la miglior palestra per forgiare il carattere, per imparare a vincere ma anche a perdere, per apprendere quei solidi principi che accompagneranno i giovani lungo il percorso della loro vita. E proprio lo sport diventa l’unico veicolo in grado di mettere insieme importanti sinergie, di creare quella rete fra istituzioni, che fa superare le divisioni i campanilismi. Sport che ci insegna a lavorare in squadra perseguendo però sempre un unico obiettivo. Uno strumento che avvicina le popolazioni e accorcia le distanze, che insegna a rispettare le regole e a guardare oltre i propri confini dando vita a manifestazioni di rilievo come questi Campionati che sono arrivati alla 72esima edizione, segno del grande spessore e del grande interesse che ruota attorno all’iniziativa. Non voglio essere io a parlare di sport a questa importante ed esperta platea, ma vorrei soltanto aggiungere che la mia amministrazione sta scommettendo molto sullo sport e stiamo lavorando per tagliare importanti traguardi nonostante le poche risorse che abbiamo a disposizione. Traguardi che hanno a che fare con lo sport inteso come cultura dello sviluppo individuale e collettivo in una visione solidale anche quando le discipline sono agonistiche. E la cultura, quando è intesa in questa accezione, diventa sinonimo di welfare ossia uno di quegli ambiti che va difeso e protetto perché cultura dello sport vuol dire educazione e formazione. Quindi futuro. Un futuro che oggi disegniamo con i nostri progetti, mettendo in campo le idee e le energie migliori ma soprattutto i valori che ci contraddistinguono e che possiamo trasmettere alle nuove generazioni, ai nostri figli, a coloro che praticano e che praticheranno un’attività motoria. All’interno dell’amministrazione ci piace considerare lo sport anche quale rivalutazione e buon utilizzo del tempo libero che diventa esperienza di vita, fonte di apprendimento e rafforzamento della propria personalità e della propria identità nello studio prima e nel lavoro dopo. Sport dunque da promuovere nella sua vera essenza. Come state ci state insegnando con questi Campionati. Grazie dunque per aver scelto questa prestigiosa Università e la città che rappresento ai ragazzi dico vinca il migliore e a tutti auguro buono sport e buona permanenza a Campobasso”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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