SCUOLA – Creare un legame tra scrittori e alunni per far sì che questi ultimi si appassionino alla letteratura moderna, questo l’obiettivo primario dell’iniziativa della Giovanni XXIII di Isernia.
Ad incontrare i ragazzi, per far percepire loro la bellezza della lettura, la scrittrice venafrana Giuditta Di Cristinzi con il suo romanzo “Il caso di Roccaventosa”. Un libro appassionante, scritto con la forma di un giallo classico, che coinvolge il lettore e lo trasforma in un detective alla ricerca degli indizi necessari alla risoluzione del problema.
“L’ispettore Costa – ha raccontato la Di Cristinzi – è appena stato trasferito dalla Sicilia a Roccaventosa, che potrebbe essere la nostra Monteroduni, e si trova ad indagare sull’uccisione di una principessa. Comincia così una girandola di investigazioni, di domande. Un giallo ben scritto pone sotto gli occhi del lettore tutti gli indizi, esattamente gli stessi indizi che ha a disposizione lo stesso investigatore quindi non ci deve essere un colpo di mano o una magia. Il lettore deve essere in grado di capire chi è l’assassino”.
Un incontro fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica Rossella Simeone, la quale ha spiegato il ruolo fondamentale che la scuola svolge per avvicinare i ragazzi ai libri.
“Ci distinguiamo come istituto innovativo che pone attenzione al digitale, – ha detto Rossella Simeone – ma è bene che gli alunni abbiano anche la consapevolezza del libro e del foglio scritto. L’incontro con l’autore stimola gli alunni a farsi domande e a chiedere ai vari scrittori la motivazione per la quale si sono avvicinati alla scrittura. Attraverso la scrittura si sviluppano sentimenti e si gestiscono emozioni”.
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