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CAMPOBASSO – La CGIL del Molise aderisce alla mobilitazione popolare e alle lotte avviate partecipando alla manifestazione di sabato 28 aprile che partirà alle ore 15.00 dal Caseificio Prozzo, in agro del Comune di Sepino, e raggiungerà l’area PIP di Sassinoro, dove è attivo da diverse settimane un presidio di cittadini che lottano per dire NO alla discarica alla costruzione di una discarica.
L’iniziativa è stata promossa, dalla Rete dei Comitati di Tutela Ambientale di Campania e Molise e dal Comitato Civico “Rispetto e Tutela del Territorio” di Sassinoro, una manifestazione in difesa della Valle del Tammaro, del Parco Nazionale del Matese, del sito archeologico di Saepinum – Altilia e di tutte le attività commerciali, zootecniche, alberghiere e culturali presenti al confine tra Campania e Molise.
La Regione Campania con il Decreto n. 5 dell’8 marzo 2018 ha autorizzato definitivamente la costruzione e gestione di un impianto di trattamento della frazione umida per 22 mila tonnellate annue all’interno dell’Area PIP del Comune di Sassinoro (BN) a pochi chilometri dal confine molisano.
Nonostante l’opposizione del Comune di Sassinoro, dei cittadini che hanno formato un Comitato Civico, delle associazioni e dei comitati molisani, il TAR Campania ha respinto la richiesta di sospensiva lo scorso 11 aprile.
“La Valle del Tammaro – sottolinea Franco Spina segretario regionale organizzativo della Cgil – costituisce un aggregato di raro pregio ambientale, è attraversata dal Regio Tratturo Pescasseroli – Candela e dal fiume Tammaro che alimenta l’invaso artificiale di Campolattaro, è un presidio naturalistico riconosciuto dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Ambiente con più Siti di Interesse Comunitario, Aree Protette e Zone sottoposte a vincolo paesaggistico, storico, culturale e archeologico. Da sempre questa parte del Sannio, che si estende dalla Campania al Molise, vive di agricoltura, artigianato, zootecnia, commercio e turismo, con produzioni tipiche, luoghi suggestivi e Santuari visitati da migliaia di pellegrini (Santa Maria della Libera a Cercemaggiore, Santa Cristina a Sepino, Santa Lucia a Sassinoro, Convento di Padre Pio a Morcone, solo per citarne alcuni).
Realizzare una discarica o un digestore di rifiuti proprio ai piedi del Matese e a due passi dal fiume Tammaro comprometterebbe le prospettive di sviluppo, l’ecosistema e l’equilibrio agro-alimentare del territorio”.
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