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SCUOLA – Si è tenuto ieri mattina l’incontro formativo “Guardiamo oltre l’autismo”, la II edizione del workshop promossa dall’Istituto “A. Giordano” di Venafro nell’ambito della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo celebrata lo scorso 2 aprile.
Ufficio Scolastico Regionale, Ordine dei Medici, degli Psicologi, dei Giornalisti del Molise, Associazione Arcobaleno, Comune di Venafro e Fondazione Neuromed tutti insieme per promuovere l’inclusione, indispensabile per affrontare l’autismo, disordine del comportamento cresciuto di 10 volte negli ultimi 40 anni.
Presenti all’incontro insegnanti e dirigenti scolastici della provincia pentra insieme a tanti rappresentanti di istituti di Formia, Latina e Caserta a testimonianza della possibilità di creare una vera e propria rete tra le scuole per l’attuazione un progetto che si occupi dei ragazzi, dei genitori e dell’approfondimento scientifico.
“La sfida dell’autismo – ha spiegato Anna Paola Sabatini, direttore USR Molise – è una delle sfide più importanti su cui si misura la capacità inclusiva della nostra scuola. Una capacità inclusiva che chiama a raccolta e chiama in gioco tutta la comunità scolastica. Non si tratta di un problema circoscritto al ruolo e alla funzione del docente di sostegno ma che chiama in causa tutti i docenti e il personale che opera nella scuola oltre che gli studenti e le famiglie”.
“Abbiamo messo a punto un protocollo che sta avendo i suoi risultati. – ha detto Rossella Simeone, dirigente scolastico ISISS Giordano – Ovviamente dovrà essere ancora aggiornato ma i primi risultati li abbiamo e soltanto sul campo possiamo testare se il protocollo che stiamo attuando darà i frutti a medio e a lungo termine”.
Scuola e famiglia a sostegno dei ragazzi sono i protagonisti di questo processo di cambiamento.
“Oggi l’approccio che principalmente utilizziamo – ha detto Alessandro Frolli, neuropsichiatra infantile – è quello dell’analisi applicata del comportamento che rappresenta una metodologia su base comportamentale che investe soprattutto il processo educativo e che punta sulla formazione dei famigliari e degli insegnanti”.
La ricerca può davvero sostenere quell’evoluzione culturale che servirà a migliorare il futuro dei giovani.
“Il rapporto nell’ambito scolastico ritengo che sia indispensabile – ha affermato Mario Pietracupa, Presidente Fondazione Neuromed – è importante sensibilizzare le giovani generazioni, è importante che ci sia un rapporto continuo e diretto con le istituzioni scolastiche anche perché è da lì che poi può partire una vera prevenzione ma può partire soprattutto una vera educazione a una migliore convivenza in ambito civile”.
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