REGIONALI – Venittelli rimette in discussione Frattura, nel centrodestra Toma fa il pieno

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CAMPOBASSO – Castelli di sabbia, si fanno e si distruggono con un secchiello di acqua molto salata, dalla sera alla mattina.

Una politica che non si regge su nulla. Nel centrodestra e nel centrosinistra. Si annuncia una decisione presa o presa male e in poche ore la tempesta di fuoco del dissenso dell’incomprensione delle vendette lontane e presenti da scontare ora sul campo pronte a bruciare anche la terra su cui si poggiano i piedi. Un gioco al massacro che davanti all’opinione pubblica non fa altro che allontanare ancora di più il popolo degli elettori, quelli che ancora vanno a votare per intenderci e colmare di collera quella gente che vuole risposte responsabili e immediate dalla politica per le necessità del quotidiano. Andiamo con ordine.

Centrosinistra.  Una “tarantella” che dura da mesi. Frattura no Frattura si, Ulivo 2.0 avanti e dietro, da solo, poi con Di Pietro poi senza Di Pietro etc etc. Poi l’arrivo in Molise del sen. Margiotta nel tentativo di unire i due spezzoni del Pd e trovare un candidato unico condiviso da tutti. Mai trovato. Quindi l’annuncio del Pd romano, pare, di un Frattura bis in un partito democratico ancora mozzo che andrebbe in un centrosinistra anch’esso monco moralmente e numericamente  e l’Ulivo 2.0 in stand by. Siamo qui ad oggi o no? Soluzioni che sembrano accontentare gli artefici di un terremoto che non porterebbe da nessuna parte e dove invece ognuno prosegue per i suoi obiettivi. Ma qualcuno addirittura sino a ieri di fronte all’impossibilità di appiccicare i due tronconi del centrosinistra e allo stesso contagio che stava arrivando nel centrodestra, cioè di una scissione in due parti della stessa coalizione, riferiva di un asse Ruta Romano Iorio e altri cespugli ed esponenti del centrodestra per infoltire un nuovo soggetto politico integrato eterogeneo e quindi incomprensibile opposto a quello che in questo momento confluisce sul candidato Toma. Chiacchiere, si potrebbe dire, ma soluzioni fino a ieri probabilmente pensate seriamente. Ieri sera altra pensata o considerazione covata e messa sul conto della candidatura Frattura. Ecco l’on. Venittelli

“Nonostante il contenuto della nota diffusa ai media molisani dalla segreteria regionale del Pd non riteniamo affatto chiusa la partita per l’individuazione della candidatura alla presidenza della giunta regionale.

Come presidente dell’assemblea del Partito democratico, e dunque organo di garanzia, ho dovuto registrare, con grande preoccupazione, sia nelle federazioni che nei circoli, una evidente divisione sull’ipotesi della ricandidatura del presidente uscente che sarebbe irresponsabile non tenere nella dovuta considerare in un percorso coerente di unità del Pd e della coalizione di centrosinistra.

A pochi giorni dalla presentazione delle liste, non si può affatto ignorare come il dibattito tenuto nelle ultime ore nella segreteria regionale, al cospetto del senatore Margiotta, nelle Federazioni e nei circoli e tra dirigenti e militanti del Pd, ha fatto emergere una sostanziale spaccatura del partito sul nome del Presidente uscente, che non riesce a far sintesi né dentro il Partito né dentro la coalizione.

Tale essendo la situazione, è necessario e urgente proporre uno schema alternativo capace di fare sintesi tra le diverse anime del partito e in grado di rappresentare un punto di equilibrio tra tutte le componenti del Centrosinistra.

Per questo facciamo appello a tutti gli organi del Pd, a Molise 2.0 e a tutte le forze del Centrosinistra affinché prendano in considerazione una candidatura unitaria, chiamata in causa per spirito di servizio, rappresentativa della coalizione intera, di cui si colgano i caratteri del cambiamento pur nella coerenza con i valori di riferimento, a partire dalle figure istituzionali del Partito Democratico”.

A qualche giorno dalla presentazione delle liste tutto da rifare? Appello di servizio.

Centrodestra. Ora pare che si veda un po’ di luce. Dopo tre giorni di furie tempestose, nelle ultime ore una serie di chiarimenti e di pressioni fatte ancora da Forza Italia romana con la chiamata in causa anche di Clemente Mastella affinchè si ritornasse all’unità politica della coalizione, il candidato Donato Toma sarà quello ufficiale accontentando Iorio e i suoi amici Vitagliano De Matteis ed altri che avevano sollevato forti perplessità sul metodo della designazione e su una serie di situazioni politiche ancora a carico dello stesso Toma già assessore nell’amministrazione di Bojano e di quanti caldeggiano quest’ultimo per la vicinanza a Frattura e al centrosinistra. La minaccia e la contromossa erano state, pare, un’azione elettorale trasversale. Resiste la seconda gamba del centrodestra quella di Michele Marone a cui è collegato il Movimento agricolo di Ricci e Zeoli. Un’iniziativa che già con qualche lista non molla e va avanti ma su cui riferiscono che si sta lavorando per riportarla nella casa del centrodestra. Oggi un altro chiarimento al riguardo

Al momento è così. La “piena” politica pare allentarsi e il fiume del centrodestra ritorna a scorrere nella normalità. Domani sarà in Molise l’on. Cesa che potrebbe porre ulteriori punte di saldatura nella candidatura di Toma del centrodestra. Manca ancora qualche giorno per la presentazione delle liste e quindi attenzione ne potremmo sentire delle altre

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