REGIONE – Cotugno, “Il MOLISE c’è, esiste”

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CAMPOBASSO – Un’attività legislativa corposa e un’attenzione costante alla valorizzazione del territorio soprattutto delle sue eccellenze e a quanto il patrimonio culturale naturale e paesaggistico possono realizzare in termini economici e occupazionali.

Per il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Cotugno che stamattina ha tracciato alla stampa ormai a fine legislatura il bilancio del suo lavoro durato due anni al vertice della presidenza del Consiglio, il Molise c’è e con forza può raggiungere obiettivi importanti e prestigiosi se mette a rete il sistema istituzionale locale sempre più convinto che tutti insieme con le forze imprenditoriali e quindi con il privato possono essere portati a termine programmi e progetti di grande valenza sociale e finanziaria.  “Questo Molise è fatto di tantissime Eccellenze – ha detto il presidente del Consiglio regionale –  è ricco di valori e tradizioni. Da imprenditore ho sondato il terreno, ho voluto verificare le reali possibilità di crescita ed oggi posso affermare con piena convinzione che esiste la concreta possibilità d’innalzare un grande progetto! IL MOSILE c’è esiste, stà a noi guardare al futuro confermando ogni giorno la nostra autonomia, il valore delle nostre imprese e delle nostre eccellenze e quindi affermare dentro di noi l’orgoglio di essere molisani! “

Le iniziative del Consiglio regionale sono state innumerevoli. Con proposizioni di legge, discussione di nuove normative approvate che da anni aspettavano di passare alla fase concreta della loro piena attuazione, di una serie di strumenti di controllo e verifica e di aggiustamenti legislativi e normativi che sono passati attraverso il confronto e l’ approvazione di ordini del giorno mozioni e interrogazioni.

Un obiettivo importante è stato quello di ridurre le spese del Consiglio e dei consiglieri regionali. Cotugno ha, infatti, rilevato  come i costi dei Consiglieri  riguardo alle loro indennità siano state ridotte di un meno 100 mila euro molto significativo mentre il funzionamento del Consiglio regionale abbia registrato un risparmio di circa 1,5 milione di euro rispetto al 2014 con un evidente -20%.

Le battaglie condotte dal presidente Cotugno oltre i confini regionali hanno avuto come obiettivi la difesa dell’autonomi regionale e quindi la difesa della Corte d’appello dove sono state coinvolte tutte le Associazioni molisane nel mondo,  la promozione in tutti i suoi aspetti della territorialità regionale presso tutti gli organismi italiani ed europei su base nazionale e internazionale.

Si è battuto a sostegno, poi, della sicurezza nei paesi con l’approvazione e quindi installazione di videocamere, del riordino della Polizia locale dell’ambiente e qui il riferimento alla Piana di Venafro e alla iniziative intraprese a difesa e tutela dei minori all’accoglienza alla salute e alla prevenzione di particolari patologie, vedi l’obesità, ai rapporti internazionali in cui il Molise ha avuto una parte interessantissima soprattutto sul versante degli scambi interculturali con alcune Università quali quelle della Cina con cui sono stati avviati progetti di specializzazione e di formazione bilaterale tra Atenei e perciò coinvolgendo in borse di studio e Dottorati  studenti orientali e quindi quelli dell’Unimol. Ultimo quello del campobassano Antonecchia che stamattina ha spiegato il suo prossimo impegno in Oriente per un periodo e  programma di ricerca.

Insomma due anni dove molti traguardi sono stati raggiunti con  grandi soddisfazioni e che confermano la possibilità per il futuro di andare a incrementare un progetto dove sono state gettate basi importanti risorse e energie umane di grande spessore e soprattutto la voglia di consolidare un’immagine regionale che possa presentarsi alle competizioni e sfide internazionali e nazionali con un marketing spendibile e un’offerta su grandi e uniche specificità poco considerando evidentemente un sistema globalizzato dove in questo momento e peggio per il futuro, se il trend anagrafico va sempre più impoverendosi, numeri troppo piccoli non consentono di entrarvi da protagonista. E solo così tra l’altro si potrà difendere e consolidare l’autonomia e identità geografica e territoriale. I  made regionali di grande qualità tanto ancora appetibili in un contesto e in un mercato d’attrazione e consumistico dove non si conosce la forza il sapore il colore la passione di quelle cose che si vedono si consumano e che non entusiasmano ed emozionano più di tanto, fanno e faranno ancora tanta storia possibilmente la differenza diventando punto di forza.

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