ISERNIA – Nuovo presidente dell’Ordine dei medici, Fernando Crudele: “impegno per restituire gli ospedali ai cittadini”

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ORDINE DEI MEDICI – Eletto all’unanimità, Fernando Crudele è il nuovo presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Isernia.

Insieme a lui, durante la prima riunione del nuovo Consiglio direttivo dell’Ordine, è stato nominato vice presidente Giuseppe Attademo, il ruolo di tesoriere è stato affidato a Giovanni Angelone e le funzioni di segretario saranno svolte da Linda Alfieri.

Nella stessa seduta si è riunita anche la Commissione degli odontoiatri: è stato eletto presidente Giorgio Berchicci, il quale insieme a Giovanni Angelone va a integrare il consiglio direttivo, poiché primi eletti nell’Albo degli odontoiatri. Completano il direttivo del Consiglio dell’Ordine: Bruno Capasso Barbato, Enrico Caranci, Cristiana D’Ambrosio, Rina Grazia Rossi, Annalidia Sammartino e Antonio Tartaglione. Anche i Revisori dei conti hanno eletto il proprio presidente: è Francesco Pompeo. Sarà affiancato da Concettina Armenti, Antonietta Di Nucci e Domenico Castaldi.

La definizione del nuovo direttivo dell’Ordine dei medici per il triennio 2018-2020 è il frutto delle elezioni del 2, 3 e 4 dicembre scorsi, con la lista “In Ordine Insieme” che ha ottenuto il massimo risultato possibile, con l’elezione di tutti i suoi candidati.

“Ringraziamo i colleghi per la fiducia che ci hanno dato – ha detto il neo presidente Fernando Crudele – li ripagheremo impegnandoci al massimo per creare occasioni di confronto e di crescita reciproca. Vogliamo instaurare un dialogo costruttivo con la Asrem e la politica, affinché la nostra categoria torni a essere al centro del dibattito sul nuovo assetto della sanità. Chiederemo una presenza realmente incisiva della medicina sul territorio e il ripristino dei servizi essenziali nei presidi ospedalieri. È questa la strada maestra per garantire il diritto alla salute ai cittadini”.

“Senza la presenza di servizi sul territorio non si possono smantellare gli ospedali – ha proseguito – Non è possibile assistere senza battere ciglio al decadimento del Veneziale di Isernia, dove gli intasamenti al pronto soccorso, le carenze di posti letto e di organico creano disagi quotidiani agli utenti. Non si può lasciare il Caracciolo di Agnone, ospedale di area disagiata, senza i servizi essenziali. L’emergenza in Alto Molise deve essere garantita non solo a parole: durante l’inverno, tra neve e strade dissestate, i potenziali pericoli sono sempre in agguato, come dimostrano alcuni episodi di cronaca. Non si può abbandonare al proprio destino il Santissimo Rosario di Venafro, presidio privato delle sue eccellenze che attiravano utenti dalle regioni limitrofe. Dotarlo di un punto di primo intervento che funzioni 24 ore al giorno è necessario, poiché posto in una zona strategica, al centro dei principali collegamenti regionali ed extraregionali”.

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