LAVORO – Notaro della Cisl “Troppi ritardi le iniziative per lo sviluppo vanno vanno accelerate”

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CAMPOBASSO – Più impegno e velocità per far ripartire il Molise.

Restano in sofferenza le imprese edili e quelle commerciali, aumentano le crisi temporanee d’impresa, invece  scendono, ed è una buona notizia, quelle strutturali.  

L’Osservatorio Inps, poi, conferma la  discesa degli interventi complessivi di cassa integrazione in Molise.  Salgono solo l’ordinaria, a Campobasso e la deroga a Isernia. Eppure una piccola ripresa è in atto.  Lo segnala anche Bankitalia, che nota il miglior andamento delle medie e grandi imprese con vocazione all’export, mentre registra una sofferenza delle piccole aziende, che non possono ancora beneficiare di una ripresa dei consumi interni. Nascono nuove aziende, sono di più di quelle che cessano l’attività, anche se il saldo positivo è determinato solo dalla vivacità imprenditoriale di Isernia.  A Campobasso il sistema delle imprese non si muove, resta fermo.

In attesa dei dati Istat sull’occupazione registriamo intanto una crescita fortissima dei contratti a termine (15 mila tra gennaio e settembre) e uno spostamento, positivo, del tempo indeterminato.  Cresce, troppo lentamente, l’apprendistato. E’ la Cisl regionale che commenta questi dati all’indomani del rapporto Bankitalia sottolineando che

Il mercato del lavoro regionale  è in movimento, offre più occasioni, ma non lavoro stabile, non si consolida. Non è difficile allora prevedere una caduta dell’occupazione nell’ultimo trimestre dell’anno, solitamente negativo, quando migliaia di contratti a termine andranno in scadenza E’ una situazione incerta, contraddittoria, che va sbloccata

“Si tratta di mettere in moto finalmente una macchina regionale che stenta a partire nonostante le opportunità presenti.  Bisogna rendere accessibile il credito alle piccole imprese, in particolare a quelle artigiane – osserva Gianni Notaro della Cisl Abruzzo Molise –  Vanno incentivate le start-up e le nuove iniziative imprenditoriali, soprattutto giovanili e femminili.  Per attrarre nuovi investimenti è necessaria anche la Zona economica speciale (ZES).  Devono subito partire gli interventi nelle aree di crisi, complessa e non complessa, favorendo insediamenti e promuovendo formazione e riqualificazione per accelerare il reimpiego di chi ha perso il lavoro. Allora, insieme alle leggi nazionali, tocca a noi accompagnare sul territorio, con interventi certi, concreti, strutturali, il cammino delle nostre imprese.  E’ quello che diremo, con la forza delle nostre proposte, che come sempre sosterremo, nei prossimi giorni alla Regione.”

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