VENAFRO – “Le mie proposte, rigorosamente protocollate, sono state considerate e concretizzate solo dopo la mia rinuncia alle deleghe”. Questa l’accusa lanciata al sindaco Sorbo dall’ex consigliere delegato del Comune di Venafro, Pasquale Barile.
L’ex consigliere, infatti, accusa l’amministrazione venafrana di aver preso in considerazione alcune proposte fatte da lui e concretizzate solo dopo le sue dimissioni. In particolare, l’ex consigliere delegato alle politiche cimiteriale, alla viabilità e alla segnaletica stradale, si riferisce alle proposte avanzate in merito alla manutenzione del cimitero cittadino.
“Poco dopo aver lasciato il palazzo municipale, sono partiti i lavori al camposanto. – afferma Barile – All’epoca della mia proposta non c’erano soldi ma, a quanto pare, ‘come per miracolo’ sono comparsi i fondi. Da una parte sono contento del fatto che finalmente si siano presi provvedimenti affinché un luogo tanto importante per la comunità risorga dal degrado, dall’altra mi chiedo perché in tanti anni ho ricevuto solo ‘no’ alla mia proposta e adesso che sono andato via è tutto possibile”.
“Mi viene da pensare che ero ‘scomodo’ a qualcuno – continua – che qualcuno non voleva dare a me il merito di determinate proposte e idee. Sono stato sempre un cittadino come tanti ed essendo tale il mio scopo è stato quello di favorire il benessere della comunità, per quanto mi è stato possibile. Qualcuno però non me l’ha permesso e, probabilmente, ha aspettato la mia remissione per perseguire i miei obiettivi”.
“Il fatto è che, personalmente, non ho a cuore la gloria, ma ho a cuore il bene comune e ho sempre agito a prescindere dalla mia posizione all’interno della Giunta. – conclude amareggiato l’ex consigliere – Ora mi domando: se il problema ero io perché non dirlo chiaramente e subito?”.
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