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VENAFRO – Questa mattina, nell’incantevole area del “Parco regionale dell’Olivo”, è stato effettuato il taglio del nastro del Giardino degli Olivi Patriarchi d’Italia.
L’ente Parco, in sinergia con l’associazione “Patriarchi della Natura”, ha messo a coltura su un terreno concesso dal comune di Venafro e da un privato, i gemelli, riprodotti per talea, dei più antichi olivi italiani.
Non solo un giardino unico a livello nazionale, ma una banca genetica straordinaria che conserva gli alberi monumentali di olivo più antichi d’Italia, i Patriarchi.
“Oggi a Venafro abbiamo messo a dimora un olivo, l’olivo più antico di ogni regione italiana, -afferma Sergio Guidi, Presidente Associazione Patriarchi della natura-, piante millenarie che oggi sono di piccola dimensione ma che hanno un corredo genetico risalente al periodo romano, periodo in cui questi olivi erano considerati da Orazio gli olivi è l’olio più importante di tutto il bacino del Mediterraneo”.
A seguire, in località Mura Ciclopiche c’è stata la presentazione del libro “L’Olio di oliva, oro verde del Mediterraneo” di Yuko Okuma e Sara Sargenti, che raccoglie un’eccezionale reportage di viaggio in ogni angolo del Mediterraneo.
La manifestazione, curata dall’Associazione Olea Mediterranea, promuove e valorizza il patrimonio olivicolo di Venafro e costituisce il fiore all’occhiello dell’edizione Venolea 2017.
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