PARTECIPATE – Il piano di razionalizzazione delle partecipate dei due comuni capoluogo del Molise, Campobasso e Isernia, ha portato ad uno sfoltimento massiccio delle partecipazioni. Se Campobasso scende da 4 a 2, ad Isernia si passerà da 5 a una sola partecipazione.
Il comune di Campobasso, con il versamento di una azione del valore di 200mila lire (103,26 euro attuali) nel 1997 ha aderito al Consorzio Celestiniano, con lo scopo di valorizzare la cultura storico-religiosa legata alla figura di Papa Celestino V.
Un progetto che prevedeva anche un sistema di ricettività a basso costo per il turismo religioso in vista del Giubileo del 2000. Nel piano di riorganizzazione delle partecipate, Campobasso ha deciso il recesso da tale organismo.
Diritto di recesso esercitato anche per la quota del 17,24% nel Consorzio per il nucleo di industrializzazione Campobasso Bojano.
Il comune manterrà invece la Sea Servizi e Ambiente (rifiuti e sgombero neve) e lo 0,037% della Banca Popolare delle province molisane, in ragione dello “scopo sociale” proprio dell’istituto.
Mentre, il comune di Isernia ha programmato una riduzione drastica delle partecipazioni, ha fatto una valutazione diversa.
Ha previsto l’alienazione del suo 0,07% della Banca popolare delle province molisane, come pure saranno alienati il 7,3% di Molise sviluppo, il 10,99% di Sfide, il 2,5% del Consorzio Copris.
Resterà invece la quota pari a mille euro nel Gal Molise Rurale, nato a ottobre 2016 per lo sviluppo del territorio.
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