TURISMO RELIGIOSO – Firmata intesa tra Conferenza Regioni e Conferenza episcopale italiana

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CAMPOBASSO – Firmata di recente (luglio 2017) l’intesa tra la Conferenza delle Regioni e la Conferenza Episcopale Italiana sul turismo.

Il documento colma un vuoto normativo che aveva portato a qualche difficoltà organizzativa in Italia. La Conferenza Episcopale Italiana, con la Pastorale del Turismo guidata da don Mario Lusek, ha dato importanza al tema del turismo quale strumento, soprattutto nell’ultimo decennio, per la valorizzazione e promozione dei luoghi, nel rispetto e nella tutela dell’ambiente.

Quest’anno la giornata del creato e del turismo sarà celebrata in unica data perché sono temi indivisibile: il 2 settembre a livello nazionale a Gubbio, il 16 settembre a livello regionale a Oratino, nel Molise.

“Non ci può essere turismo, quindi promozione, se non vi è cura del Creato” ha afferma Mario Ialenti Direttore Pastorale Turismo della Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana.

Nel messaggio dei Vescovi per la celebrazione della giornata del Creato e del Turismo si legge “la sfida specifica che ci viene posta da questo 2017 è quella di far crescere un turismo autenticamente sostenibile, capace di contribuire alla cura della casa comune e della sua bellezza”.

La Conferenza Episcopale Italiana, con gli Uffici della Pastorale, non si è limitata ad enunciare il turismo sostenibile ma lo ha declinato in dettaglio facendo un ulteriore passo in avanti: il turismo deve essere accessibile a tutti, non solo sul piano fisico.

Questo, il punto centrale dell’intesa tra Regioni e CEI. I due progetti che la Pastorale ha elaborato ed ha messo a disposizione dei territori riguardano “i cammini” e “il parco culturale ecclesiale”.

L’altro progetto promosso dalla Pastorale è quello del Parco Culturale Ecclesiale che rappresenta la risposta organizzata per far vivere i borghi. Con il Parco si mettono a sistema i beni culturali rendendoli fruibili al visitatore e ponendoli nella disponibilità delle Istituzioni civili.

Nelle nostre realtà chiese, monasteri, conventi sono presenti in tutti i paesi e rappresentano uno scrigno di ricchezza. Così come il tratturo è segno di storia, enogastronomia, sapori e saperi.

Sono i due progetti più interessanti e di vero sviluppo per le aree interne. Non impattano, ma fanno vivere, non inquinano ma danno risorse, non sono invasivi ma danno grande visibilità.

Parco culturale e cammini sono dunque la sintesi della glocalità, della tipicità, della passione e dell’emozione. Glocale perché danno la rappresentazione geografica dei posti ma vanno oltre il localismo. Tipicità perché sono unici e irripetibili.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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