POLITICA – Nicola Crapsi, figura di spicco della sinistra molisana. Il ricordo di Petraroia

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CAMPOBASSO – “Vittoria Todisco, una delle giornaliste molisane più preparate ed attente, ha anticipato il 27 luglio scorso con un’ampia recensione, un Saggio di imminente pubblicazione, del meticoloso Prof. Massimiliano Marzillo sulla figura di Nicola Crapsi, primo parlamentare comunista del Molise”.

Il consigliere regionale Michele Petraroia spezza una lancia a favore di Crapsi e dell’attività politica svolta dal deputato molisano.

“Mi riservo di studiare i documenti inediti menzionati nella recensione e approfondirò analiticamente il lavoro del Prof. Marzillo non appena il testo sarà disponibile, ma mi preme anticipare alcune considerazioni a tutela di un dirigente sindacale e politico che ha segnato in positivo la storia del movimento operaio.

Dalle anticipazioni apparse sulla stampa locale emergono dubbi sul profilo di Nicola Crapsi, sulla sua attività antifascista, e  sul suo operato di dirigente del PCI e della CGIL.

A supporto di queste tesi si citano due rapporti del 1925 e del 1928 della Prefettura di Campobasso, a cui vengono aggiunte delle considerazioni estrapolate da un altro dirigente comunista del dopoguerra l’abruzzese Felice del Vecchio.

Durante la mia esperienza in CGIL ho avuto modo di ascoltare direttamente le testimonianze di chi aveva lavorato con lui nel partito e nel sindacato condividendo lotte, sacrifici, scontri esterni ed interni al PCI, battaglie politiche, scioperi e manifestazioni popolari.

Ho toccato con mano la commozione delle braccianti di Santa Croce di Magliano che a distanza di 30 anni dalla sua morte improvvisa fermavano il corteo del 1° Maggio per lanciare dei confetti in suo ricordo sul quadro che ne ritraeva la figura. Remo Di Gregorio, Carlo Bevilacqua, Donato Del Galdo, Mario Piscitelli, Andrea Gianfagna ed i principali dirigenti del PCI e della CGIL del Molise, e di Santa Croce di Magliano, citavano Nicola Crapsi come uno dei principali protagonisti delle lotte sociali e politiche del nostro territorio esaltandone l’attività a servizio dei lavoratori e dei ceti popolari.

Pur nella stringatezza della nota trovo utile ricordare l’arresto di Nicola Crapsi e Ernesto Valle quali segretari della Camera del Lavoro di Santa Croce di Magliano avvenuto il 20 giugno 1920. Venne accusato, processato e condannato a 3 anni e mezzo di carcere per aver promosso uno sciopero alla rovescio a tutela dei braccianti locali contro gli agrari della zona che ingaggiavano cottimisti esterni. Al processo presso il Tribunale di Larino accorse da Roma in suo aiuto l’On. Enrico Ferri avvocato socialista che riuscì a limitare il periodo di reclusione tanto è vero che prima dell’avvento del fascismo Nicola Crapsi venne eletto Sindaco di Santa Croce di Magliano. Durante il regime riparò in Abruzzo dove continuò l’attività clandestina nel PCI tanto è vero che nel 1945-46 era componente della segreteria provinciale di Teramo. Rientrato in Molise venne eletto segretario provinciale del partito nel 1947  dove rimase per qualche anno prima di assumere la responsabilità della Direzione del Patronato INCA. In quel periodo tra le altre attività aprì una Mensa del Popolo a Campobasso che organizzava insieme a Domenico Marinelli e Luigi Iannandrea garantendo un pasto a chi non poteva permetterselo ad un costo irrisorio. Consigliere Comunale a Campobasso, dirigente della CGIL e del PCI, continuò incessantemente a operare in difesa di braccianti, operai e contadini in un Molise poverissimo stretto nella morsa tra emigrare o mendicare favori alla osannata borghesia parassitaria del tempo.

Sul piano politico lottò per l’autonomia regionale e si distinse nel confronto interno al PCI per far avanzare una proposta di candidatura molisana nelle elezioni politiche del 1963 contrapponendosi al parlamentare abruzzese Ferdinando Amiconi eletto per tre legislature alla Camera dei Deputati nel collegio del Molise. Il PCI propose ad Amiconi un incarico al centro ma lui rifiutò e tutte le sezioni del PCI vennero chiamate a pronunciarsi sull’alternanza nelle candidature. In questo scontro vinsero largamente Nicola Crapsi e Giulio Tedeschi, e persero Ferdinando Amiconi, Felice Del Vecchio e la parte del partito legato al deputato abruzzese. Grazie a quella lotta il Molise elesse il 28 aprile del 1963 il primo parlamentare del PCI non esterno con 5.381 preferenze, seguito da Giulio Tedeschi con 4.268 voti e da Felice Del Vecchio con 3.082 preferenze. La sorte però non aiutò Nicola Crapsi che da li a due anni venne a mancare per via dei patimenti, sacrifici e privazioni di un’intera esistenza trascorsa in trincea coi braccianti, gli operai e con la povera gente, per contrastare abusi, soverchierie, miseria e fame. Gli subentrò Giulio Tedeschi che rimase in carica anche nelle successive elezioni fino al 1976 quando lo sostituì Alfredo Marraffini altro parlamentare comunista del Molise. Per descrivere il legame che univa Nicola Crapsi al popolo più che le parole possiamo servirci delle immagini della fila interminabile di persone che attesero il rientro della sua salma da Roma nel 1965 prima a Campobasso e poi a Santa Croce di Magliano. E’ vero che i parlamentari molisani schierati col potere hanno avuto piazze, busti, omelie, tributi, lodi e scritti, ma Nicola Crapsi è rimasto per sempre nei cuori dei vinti, degli oppressi e degli sfruttati. E questo non è cosa di poco conto in una Terra avara verso i deboli e prodiga verso i forti”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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