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CAMPOBASSO – Un’abitudine o forse un malcostume. I cittadini di alcuni Comuni limitrofi orami danno seguito ad una pratica che è diventata una consuetudine che è quella di conferire i propri rifiuti domestici e non nei cassonetti del Comune capoluogo di regione.
Protesta ovviamente la Sea Servizi e ambiente di Campobasso che ha inviato, pertanto, una lettera di protesta ai Municipi confinanti.
Alcuni Comuni confinanti con il capoluogo molisano, come Oratino e Ferrazzano (e prossimamente anche Ripalimosani), infatti, hanno già avviato la raccolta differenziata porta a porta, l’azione sulla quale stanno lavorando anche l’azienda municipalizzata e il Comune di Campobasso.
Nelle ultime settimane, però, molti sono stati i reclami dei cittadini del capoluogo, residenti nelle aree di raccordo tra Campobasso e i centri limitrofi, rispetto a un fenomeno, quello del conferimento dei rifiuti dei non residenti in città, sempre più diffuso.
Nel mese di giugno 2017, è stato registrato un aumento mensile del conferimento dei rifiuti in contrada Coste d’Oratino pari a 45 tonnellate; a maggio 2017, invece, nell’area di Vazzieri il maggior conferimento, rispetto ai mesi precedenti e a un trend, sostanzialmente, sempre costante, è stato, addirittura, di 90 tonnellate.
“Le aree di conferimento dei rifiuti – precisa la Sea – sono tarate, secondo il calcolo dei residenti. Il modus operandi dei non residenti a Campobasso porta con sé diverse conseguenze:l’aumento dei costi a discapito dei residenti di Campobasso, lo scempio ambientale con tutti i problemi di igiene, a causa dell’abbandono dei rifiuti davanti ai cassonetti per l’insufficienza volumetrica degli stessi, caricati da un numero di cittadini abnorme rispetto alla popolazione residente, oltre ai disagi logistici per i singoli operatori della Sea, costretti a recarsi alla discarica anche tre volte al giorno”.
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