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LARINO – Situazione di estremo pericolo all’interno della Casa Circondariale di LARINO, dove sabato scorso si è consumata una maxi rissa tra detenuti italiani stranieri.
“La situazione è stata davvero pericolosa”, denuncia il Segretario Regionale per il Molise del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Giovanni Lombardi.
“I detenuti, italiani da una parte tunisini dall’altra, è stata molto violenta ed ha coinvolto moltissimi ristretti, che si sono affrontati con pezzi di legno e spranghe di ferro e solo grazie al pronto intervento delle unità della Polizia Penitenziaria si è potuto scongiurare il peggio. Ed è grave che non vi fosse alcun sottufficiale del Corpo in servizio! Dopo la rissa, alcuni detenuti sono dovuti ricorrere alle cure presso il nosocomio cittadino per frattura del setto nasale ed altro. L’Amministrazione Penitenziaria adotti con tempestività urgenti provvedimenti, a cominciare dall’assumere seri provvedimenti disciplinari e penali verso i detenuti responsabili dei gravi fatti accaduti nel carcere”.
Il SAPPE evidenzia che la rissa è avvenuta nella Sezione detentiva a custodia attenuta con regime aperto del carcere di Larino e denuncia: “da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati eventi gli eventi critici in carcere”, aggiunge il leader regionale del SAPPE.
“Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentano il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto.
Da Roma, il Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Donato Capece esprime “solidarietà e apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati di poliziotti penitenziari di LARINO” ed evidenzia: “E’ solamente grazie ai poliziotti penitenziari, gli eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie”.
“Le carceri stanno tornando ad affollarsi pericolosamente”, aggiunge Capece.
“Servono interventi concreti. Come le espulsioni dei detenuti stranieri e lavoro obbligatorio per i ristretti. Eppure le nostre denunce rimangono senza risposte ed adeguati provvedimenti. Gli Agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o – peggio – aggrediti da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno. Non dimentichiamo che contiamo ogni giorno gravi eventi critici nelle carceri italiane, episodi che vengono incomprensibilmente sottovalutati dall’Amministrazione Penitenziaria”.
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