TESTO – “Padre Pio ed Eligio Atella, giovani amici del Novecento”, firmato dal neo Vescovo di Trivento Mons. Claudio Palumbo

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VENAFRO – Sono trascorsi dieci anni, ma l’attualità dello scritto resta intatta. A distanza di un decennio infatti continuano ad essere valide le testimonianze di fede e di profonda dottrina cristiana dell’autore, il neo Vescovo di Trivento Mons. Claudio Palumbo, 52enne originario di Venafro, appena nominato da Papa Francesco alla nuova missione pastorale.

Lo scritto in questione riguarda la sua presentazione a “Padre Pio ed Eligio Atella, giovani amici del novecento“, testo del 2007 di Tonino Atella per ricordare la presenza nel 1911 dell’allora 23enne P. Pio al Convento Francescano di Venafro e la sua fraterna e duratura amicizia col sarto e sagrestano venafrano Eligio Atella.

I rapporti tra il Frate del Gargano ed il sarto venafrano resteranno infatti costanti in futuro come testimoniato dall’epistolario tra i due, epistolario entrato ufficialmente a far parte del carteggio per la causa di Beatificazione prima e di Santificazione dopo del Frate dalle Stimmate.

Cosa scriveva nel 2007 l’allora Don Claudio Palumbo, all’epoca Docente di Storia della Chiesa presso il Pontificio Seminario Regionale Abruzzese/Molisano di Chieti?

Alcuni stralci della sua presentazione.

Mons. Claudio Palumbo

“Il messaggio dei SS. Martiri Nicandro, Marciano e Daria, autenticato con l’effusione del sangue sotto l’imperatore Diocleziano, e quello di P. Pio ben si raccordano, nonostante il divario temporale, nell’attualità della testimonianza cristiana e dell’annuncio del Cristo Risorto, unico salvatore dell’uomo… Anche la nostra epoca richiede un tipo di santo che abbia lo spirito di profezia e che compia un’opera costruttiva come quelle di San Pio da Pietrelcina nel grande e di Eligio Atella nel piccolo. Di un santo che sia un fedele fondato sulla roccia, ma che accetti di vivere giorno per giorno in condizioni precarie, di un amico che abbia per i suoi contemporanei una “simpatia” senza limiti e finzioni, di un convinto che mai volga indietro lo sguardo e tuttavia mai non cessi di cercare umilmente quale infaticabile ricercatore di Verità, di un adoratore forsennato e felice di Dio, che al tempo stesso ponga un amore senza complessi ai piedi dei poveri… in una parola di uno che ponga interamente e fiduciosamente tutta la sua umanità nelle mani di Dio per vivere ogni giorno la realtà della creazione nuova”.

Testimonianza autentica di fede profonda e radicata, questa del neo Vescovo di Trivento Mons. Palumbo, quale ulteriore certezza di quella che sarà la sua proficua missione futura nella nuova sede vescovile assegnatagli da Papa Francesco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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