SPRAR – A Larino “tutto il Mondo è Paese”

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LARINO – Una bellissima iniziativa si è svolta nella mattinata dell’8 maggio presso il cinema-teatro Risorgimento di Larino.

Grazie alla disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Larino e dell’Associazione Il Villaggio delle Arti il Progetto SPRAR della città frentana ha organizzato un evento denominato “Tutto il Mondo è Paese” cui hanno partecipato tutti i Centri di accoglienza gestiti dalla Senis Hospes in Molise.

La manifestazione è stata l’occasione per far raccontare ai ragazzi migranti la loro esperienza di integrazione davanti ad un pubblico di ragazzi delle scuole di Larino e di adulti. Essi si sono esibiti con canzoni (sia italiane che della loro terra di provenienza), con la recita di una poesia o di una preghiera, o cantando una ninna nanna; in questa maniera hanno voluto esprimere la loro voglia di integrarsi, il desiderio di ricominciare una nuova vita e anche ringraziare il nostro Paese che li ha accolti.

Sono ragazzi che provengono da diversi regioni dell’Africa e dell’Asia, come hanno raccontato loro stessi, che “hanno lasciato le proprie case”, come recitava una delle poesie lette, perché oramai le loro case erano diventate come “le mandibole di uno squalo” e le mandibole di uno squalo non lasciano scampo, come le guerre, le violenze e la povertà.

Ragazzi arrivati in Italia che sono stati “estirpati”, strappati dalla loro terra e che se non trovano un terreno dove posare le loro radici, muoiono. Il lavoro della Senis è proprio questo, hanno raccontato i responsabili della cooperativa: “cercare di essere per loro questo pezzo di terreno dove possono calare le loro radici, riprendendo a vivere.

Nelle strutture di accoglienza viene garantito loro il vitto e l’alloggio; ma si cerca di rispondere anche ad altri loro bisogni, che sono più essenziali dei primi, cioè quelli dell’integrazione sociale, culturale e lavorativa.

Tutto questo avviene senza eliminare le differenze ed i confini, anzi accettando la sfida della loro diversità, perché c’è e sarebbe un errore far finta che non ci sia. Queste differenze generano anche dei confini, che ci sono, e anche in questo caso non bisogna far finta che non ci siano, ma il confine non è necessariamente un muro, il confine è, più semplicemente, una porta che si può attraversare nel rispetto delle regole”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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